Il 27enne morì durante un volo di collaudo, l’ex presidente Ciampi lo aveva insignito nel 2005 della Medaglia d’oro al merito civile.
Roma – Alitalia mette in vendita l’aereo intitolato al pilota Alberto Nassetti, primo ufficiale dell’ex compagnia di bandiera morto a 27 anni, 30 anni fa, durante un volo di collaudo a Tolosa. Per il Boeing 777-200ER, in realtà, un’offerta, pari a 8,15 milioni di dollari (circa 7,5 milioni di euro), c’è già stata a giugno scorso. Ma i commissari straordinari dell’azienda, puntando ad una vendita “alle migliori condizioni di mercato”, stanno verificando “l’eventuale sussistenza di offerte migliorative”, si legge nel documento di Alitalia che invita a formulare proposte per l’acquisto.
Un folle volo di soli 35 secondi trent’anni fa mise fine a Tolosa alla vita di Nassetti, pilota Alitalia. Era il 30 giugno 1994 quando il ventisettenne primo ufficiale della compagnia di bandiera salì a bordo, come passeggero di un volo di collaudo di un Airbus A330 che, nelle intenzioni del costruttore europeo, avrebbe dovuto dimostrare l’affidabilità del loro primo modello di lungo raggio anche nel caso uno dei due motori andasse in avaria durante il decollo. Il test però non andò come aveva previsto il suo capo collaudatore, l’inglese Nick Warner, che era ai comandi dell’aereo.
Una notizia che è ‘volata’ anche tra gli account digitali specializzati in aviazione dove sono fioccati diversi commenti che suggeriscono al governo di acquistarlo e affidarlo al 31° Stormo dell’Aeronautica Militare che si occupa dei voli di Stato, cosa che tra l’altro “permetterebbe (dice un utente) di mantenere viva la memoria di un valente pilota Alitalia” insignito nel 2005 dall’ex presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, della Medaglia d’oro al merito civile. Nassetti fu, infatti, il primo pilota civile al mondo a tornare idoneo al volo dopo aver subito una operazione al cervello per l’asportazione di un tumore.
“È stato emozionante vedere per tanti anni il nome di Alberto su aerei di lungo raggio della flotta Alitalia, prima il Boeing 767 poi il 777. Mio fratello ha, in un certo modo, continuato a volare in tutto il mondo: dagli Stati Uniti al Canada, dall’Argentina al Brasile, dal Giappone alla Corea del Sud”, commenta Filippo Nassetti, autore del libro dedicato al fratello ‘Molte aquile ho visto in volo’. “Sarebbe bellissimo se continuasse a volare, con una missione ancora più alta, quella di accompagnare le istituzioni italiane all’estero e essere lui stesso ambasciatore della nostra nazione”, aggiunge Nassetti al quale sembra non dispiacere affatto l’idea di ‘un aereo di Stato’ con il nome di Alberto.
“Molte aquile ho visto in volo. Ali maestose sfidare il suolo – aveva scritto Alberto in una poesia –. Ancora a lungo le vedrò. Poi, con loro, io morirò”. Quasi profetico, purtroppo. Sono trascorsi trent’anni dal tragico incidente, e l’esempio di Alberto Nassetti (insignito nel 2005 della medaglia d’oro al merito civile) continua a ispirare quanti hanno soltanto il desiderio di volare. “Molte aquile ho visto in volo” è anche il libro (edito da Baldini e Castoldi) che il fratello Filippo Nassetti, giornalista, ha dedicato alla storia di Alberto e di altri aviatori straordinari.