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Imprenditori cinesi: giro di fatture false per 6 milioni di euro

Compilavano fatture per operazioni inesistenti per creare costi fittizi a loro favore. I due imprenditori di nazionalità cinese di una ditta di commercio all’ingrosso di abbigliamento sono stati denunciati anche per autoriciclaggio di denaro.

Alessandria – La Guardia di Finanza di Tortona ha scoperto un articolato e complesso meccanismo di evasione fiscale che ruotava intorno ad una ditta gestita da due cittadini di nazionalità cinese che, sulla carta, svolgeva il commercio all’ingrosso di abbigliamento, ma, in realtà, essendo priva di organizzazione imprenditoriale, di mezzi, di una struttura operativa e di personale, si è occupata esclusivamente della emissione di false fatture nei confronti di ditte e società operanti su tutto il territorio nazionale, al fine di consentire loro l’evasione delle imposte dirette e dell’IVA.

Il modus-operandi è consistito nella emissione di fatture per operazioni inesistenti a 41 aziende gestite, anch’esse, da cittadini di nazionalità cinese, con l’obiettivo di creare costi fittizi in loro favore, consentendole una significativa diminuzione dell’utile e, quindi, un mancato introito di imposte per lo stato.

I due amministratori della ditta verificata dalle fiamme gialle tortonesi, sono stati indagati dalla procura della Repubblica di Alessandria per i reati di emissione di fatture false, dichiarazione fraudolenta e autoriciclaggio, poiché i proventi dell’attività illecita venivano trasferiti in Cina attraverso società filtro, appositamente costituite e riconducibili ai medesimi soggetti.

Una confisca da oltre mezzo milione di euro

Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati, ai fini della successiva confisca “per equivalente”, un immobile e titoli per un valore di oltre mezzo milione di euro.

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