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Imprenditore cinese con il 90% della forza lavoro in nero

Venti lavoratori “in nero”, su un totale di 24 impiegati, sono stati individuati dai finanzieri del Comando Provinciale di Roma, nel corso di un controllo a un magazzino ubicato nella zona “Parco Leonardo” riconducibile a una società operante nel commercio al dettaglio di oggettistica.

Roma – A conclusione dell’attività ispettiva delle Fiamme Gialle della Compagnia di Fiumicino, sono state comminate sanzioni amministrative per un ammontare complessivo di 270.000 euro, per la mancata comunicazione al Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, da parte del datore di lavoro, dell’instaurazione del rapporto di impiego e per il pagamento delle retribuzioni dei dipendenti senza strumenti tracciabili.

L’amministratore della società, un cittadino di nazionalità cinese, è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Civitavecchia per il reato di impiego di manodopera non in regola con la normativa sull’ingresso e la permanenza sul territorio nazionale, avendo alle dipendenze 9 persone prive di permesso di soggiorno.

La società, per la quale è stata formulata proposta di sospensione dell’attività imprenditoriale, è stata anche segnalata all’I.N.P.S. per i contributi previdenziali non versati sui compensi erogati ai dipendenti. Il controllo si inquadra nel più ampio dispositivo di contrasto al sommerso da lavoro predisposto dalla Guardia di Finanza di Roma, che mira a salvaguardare contestualmente gli operatori onesti e le fasce più deboli della popolazione, oltre che a tutelare gli interessi dell’Erario.

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