Annullati i Daspo per il saluto romano durante la commemorazione. CasaPound: “Vittoria politica e giuridica”.
Roma – Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ha accolto i ricorsi presentati da diversi esponenti di CasaPound Italia, tra cui Gianluca Iannone e Luca Marsella, annullando i Daspo fuori contesto emessi nei loro confronti dopo la partecipazione alla commemorazione di Acca Larenzia.
I provvedimenti, disposti a seguito dell’esecuzione del saluto romano durante la cerimonia, sono stati ritenuti non conformi alle finalità del Daspo urbano, destinato a prevenire comportamenti violenti o pericolosi, ma non applicabile a reati di opinione o a manifestazioni commemorative.
CasaPound: “Una vittoria politica e giuridica”
In una nota ufficiale, CasaPound ha commentato con soddisfazione la sentenza: “Si tratta di una vittoria significativa, sia sul piano politico che su quello giuridico. Dalla lettura della motivazione emerge l’infondatezza dei provvedimenti adottati: i Daspo fuori contesto non possono essere emessi per i reati che ci vengono contestati”.
Il movimento ha poi ribadito che la commemorazione di Acca Larenzia, come altri eventi legati alla memoria degli anni di piombo, rappresenta per i suoi militanti un momento di raccoglimento e rivendicazione del diritto alla memoria. “Quella che viene riproposta sistematicamente è una logica inquisitoria – prosegue la nota – che trasforma legittime commemorazioni in oggetto di criminalizzazione mediatica e giudiziaria”.
Il caso Acca Larenzia
La commemorazione di Acca Larenzia, organizzata ogni anno il 7 gennaio, ricorda l’uccisione nel 1978 di tre giovani militanti del Fronte della Gioventù davanti alla sede del MSI a Roma. Da anni l’evento è oggetto di attenzione da parte delle autorità per i suoi contenuti ideologici e le modalità simboliche, come il saluto romano, spesso al centro del dibattito pubblico e giudiziario.
La sentenza del TAR e le implicazioni giuridiche
La decisione del TAR sottolinea che il Daspo urbano non può essere utilizzato come strumento sanzionatorio generico, soprattutto quando non vi siano condotte violente o pericolose per l’ordine pubblico. Si tratta di un precedente che potrebbe avere ripercussioni su analoghi provvedimenti futuri, in particolare quando legati a manifestazioni commemorative o ideologiche.