Il successo di Meloni sul caso Forti cavalcato a sinistra. Bonelli: “Adesso tocca a Salis”

Tutti plaudono alla vittoria del governo per il rientro dagli Usa dell’imprenditore trentino. Avs: “Ora eleggiamo Ilaria e liberiamola”.

Roma – All’inizio di marzo il premier Giorgia Meloni, dagli Usa, aveva dato la notizia del rientro in Italia di Chico Forti. Promessa mantenuta. C’era proprio il presidente del Consiglio oggi ad accogliere l’ex imprenditore trentino condannato nel 2000 all’ergastolo da un tribunale della Florida per omicidio. “Non vedo l’ora di riabbracciare mia madre”, le ha detto appena atterrato sul suo italiano. Ma oggi è un giorno speciale, in cui il governo e Meloni sono pieni di gioia per il rientro di Chico in Italia. Tutta la politica dovrebbe stringersi attorno a un italiano che per 24 anni è stato lontano dal suo Paese, un italiano che si è sempre professato innocente, ma c’è chi, come Angelo Bonelli cavalca l’onda per riportare in auge il caso di Ilaria Salis detenuta in Ungheria.

“È un giorno di gioia e di soddisfazione per l’intero Paese: il rientro in Italia di Chico Forti – atteso da
anni – è innanzitutto un successo della presidente Giorgia Meloni e uno straordinario traguardo politico e diplomatico, frutto di intensa e proficua collaborazione istituzionale a tutti i livelli”, commenta il ministro della Giustizia Carlo Nordio, che vuole ringraziare in particolare l’Attorney general, Merrick Garland, e il
Governatore della Florida, Ron De Santis: aver permesso al nostro concittadino di continuare a scontare la pena in Italia, e poter così riabbracciare l’anziana madre, – prosegue il Guardasigilli – è un importante segnale di amicizia e di fiducia verso il nostro Paese. Dimostra tutta l’autorevolezza di cui, in questo momento, il Governo italiano gode negli Stati Uniti”.

L’annuncio del premier il 1 marzo scorso

Una “bellissima notizia” a cui palude anche il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, che ringrazia “tutti coloro i quali si sono adoperati per raggiungere questo obiettivo. Bentornato a casa Chico”. Per il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini è importante sottolineare come questo sia un “governo che mantiene le promesse. Per noi la parola data vale e quindi sono contento, è una bella giornata non solo per Chico ma per tanti italiani che lo hanno seguito e sostenuto in questi anni di lontananza”. 

Il ritorno di Forti in Italia è un risultato ottenuto “con una grande azione del governo ma anche della nostra diplomazia” ed è “una scelta giusta” perché “possa scontare la seconda parte della sua detenzione in un carcere italiano”, ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, aggiungendo che “si ottengono questi risultati quando si lavora in silenzio senza fare polemiche – ha detto il capo della Farnesina – è una scelta che tutela gli interessi di un cittadino italiano”. E poi c’è Andrea Di Giuseppe, l’unico parlamentare di Fratelli d’Italia eletto all’estero, che ha seguito il caso Forti da febbraio 2023.“Ho visitato spesso Chico nell’ultimo anno e, da quando è stata data la notizia del suo trasferimento, – racconta – ci siamo sentiti spesso: pochi giorni fa mi ha detto che per lui inizia una nuova vita e che non vede l’ora di riabbracciare la madre”.

Chico e la madre che lo attende da 24 anni

“Chico Forti è finalmente rientrato in Italia – afferma Di Giuseppe – nelle ultime settimane l’attenzione su di lui è stata impressionante e i tentativi di contattarlo non si contano. Grazie a un lavoro certosino con Palazzo Chigi è stato possibile ridurre i tempi di trasferimento che, nelle ultime 24 ore, hanno subito un’ulteriore accelerazione. In un momento così delicato, abbiamo dovuto rinviare l’annuncio del trasferimento in Italia e muoverci in modalità silenziosa perché c’era il concreto rischio di irrigidire e indispettire all’ultimo secondo
le autorità statunitensi, una situazione che avrebbe potuto bloccare il transfer, vanificando il duro lavoro portato avanti fino a oggi e distruggendo il sogno di tornare a casa del nostro connazionale”.

Questo governo, “in prima persona Giorgia Meloni, – dice il parlamentare Fdi – ha mantenuto quanto promesso, a differenza di chi, per farsi pubblicità, ha giocato sulla pelle di una persona detenuta da un
quarto di secolo: si lavora in silenzio fino a risultato ottenuto. Non è stato facile rimanere in silenzio, ma oggi possiamo finalmente dare questa notizia; ringrazio lo stato della Florida e il Governo americano per la collaborazione, lo studio Tacopina per il lavoro legale e la famiglia Bocelli, da sempre al fianco di Chico, per il supporto umano. Ovviamente, quella di Forti non è una scarcerazione, ma un trasferimento in Italia dove, secondo le nostre leggi, finirà di scontare la sua pena”, conclude.

Chico Forti e Andrea Di Giuseppe

Anche il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro plaude al rientro dell’ex imprenditore trentino, un risultato che è “il frutto dello straordinario lavoro diplomatico del presidente Meloni, del ministro Nordio e del governo tutto. Un lavoro silenzioso, svolto con senso patriottico, – dice – ha riportato a casa un italiano. Bentornato Chico”. Molto emozionato anche il deputato del collegio di Trento di Fratelli d’Italia, Andrea de Bertoldi, che ha voluto sottolineare come il rientro di Chico Forti in Italia rappresenti “per ogni trentino un motivo di grande soddisfazione, ed un riconoscimento dell’impegno, che la presidente del consiglio Giorgia Meloni ha voluto riservare al nostro conterraneo. Dopo anni di vane promesse e talora pure di umiliazioni, finalmente si è arrivati a riconoscere il diritto di Chico Forti a scontare la propria pena in Italia. Il Trentino gioisce e ringrazia la presidente Meloni”, conclude.

A richiamare l’attenzione su una vittoria di tutta l’Italia e della politica senza colori è il presidente dei deputati di Forza Italia, Paolo Barelli. Tutti, fa notare, “dovrebbero essere soddisfatti di questo, non solo i partiti pilastro della maggioranza e di questo esecutivo. Ma anche gli altri. Perché è a tutti che appartengono i successi dell’Italia”. Critico il deputato di Azione Enrico Costa che commenta: “Davvero non comprendo questo tripudio di Governo su Chico Forti. Va bene la soddisfazione per l’azione diplomatica andata a buon fine, ma la Presidente del Consiglio che lo va ad accogliere all’aeroporto non ha nessun senso”. Ma nel giorno del rientro di Chico Forti in Italia dopo 24 anni di carcere negli stati uniti, non poteva mancare chi cercasse di sfruttare il duro lavoro del governo a suo vantaggio.

Ecco quindi che la vittoria sul caso Forti è stata subito trasformata nel pretesto per tornare a parlare di Ilaria Salis. Angelo Bonelli, leader dei Verdi che l’ha candidata alle europee nel listone insieme a Fratoianni, ha rilasciato una nota in cui mette in relazione i due casi: “Bene Chico Forti che torna in Italia, una lunga battaglia che dura da anni. Ricordo che l’autorizzazione al trasferimento si attendeva da tre anni, dopo l’intervento del governo Draghi conclusosi con quello Meloni. Ora facciamo eleggere Ilaria Salis e liberiamola“. In barba alle richieste del governo di abbassare i toni.

Angelo Bonelli

Patrizio Gonnella, presidente dell’Associazione Antigone esprime soddisfazione per il fatti che si dia la “possibilità a chi ha scontato tanti anni di pena in un Paese, dove le condizioni detentive sono anche
particolarmente complicate, di poter terminare l’espiazione in Italia. Ben venga l’attenzione istituzionale da parte della presidente del Consiglio Giorgia Meloni che lo accoglie in aeroporto. Tuttavia, ricordiamo che come Forti, ci sono 62.000 detenuti nelle carceri italiane che meriterebbero una attenzione istituzionale che in questo momento non c’è”. Gonnella fa notare che l’ex imprenditore tornerà in Italia dove le carceri
sono affollate
, non c’è spazio vitale e si stanno approvando norme come quella sulle rivolte penitenziarie con cui si farà un salto indietro nel tempo di almeno 70 anni per quanto riguarda la qualità della vita interna”.

Quanto al desiderio di Chico Forti di rivedere la mamma quasi centenaria, Gonnella spiega: “Bisogna vedere cosa prevedono gli accordi italo-statunitensi in materia di esecuzione della pena, mi auguro che su di lui non ci sia accanimento. Se la mamma è in condizioni tali che non può muoversi, l’ordinamento penitenziario
(art. 30) prevede un permesso per necessità
. Mi auguro che a lui sia dato. Richiesta che, tuttavia, deve valere anche per tutti gli altri detenuti”. Lo zio, Gianni Forti ha voluto rimarcare che il governo Meloni ha “trattato e lavorato. Ha annunciato il rientro quando le cose erano a posto. Meloni e il suo governo hanno fatto un lavoro immenso. Ci ha promesso che si sarebbe interessata al caso quando ancora non era premier. Una volta a Palazzo Chigi ha mantenuto la promessa”.

Lo zio di Chico, dopo l’atterraggio a Pratica di Mare, ha voluto ringraziare le tante persone che hanno sostenuto la causa del nipote: “Abbiamo la chance di dare una nuova vita a Chico“. E su quel “promesse mantenute” si legge una velata stoccata a Di Maio. Gianni Forti, ha spiegato come la leader di Fratelli d’Italia si fosse interessata al caso già da anni, mentre l‘ex ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, annunciò in pompa magna il rientro di Chico Forti senza però mai dar seguito alle sue promesse.

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