ddl contro gli animali

Il Senato approva il ddl per i reati contro gli animali

Approvato definitivamente il provvedimento che inasprisce le sanzioni per i reati contro gli animali. Pene più severe anche in caso di maltrattamento: si rischiano fino a 2 anni di reclusione e non sono più previste sanzioni pecuniarie alternative.

Roma – Palazzo Madama ha segnato una giornata storica per la tutela degli animali in Italia. Con il voto per alzata di mano, il Senato ha approvato definitivamente il disegno di legge che introduce pene più severe per i reati contro gli animali, completando l’iter legislativo iniziato alla Camera lo scorso novembre.

La vera rivoluzione di questa legge non risiede solo nell’inasprimento delle sanzioni ma nel cambio di paradigma culturale e giuridico che introduce. Per la prima volta, l’ordinamento italiano riconosce che l’obiettivo delle norme è “tutelare direttamente gli animali”, abbandonando la precedente formulazione che proteggeva il “sentimento per gli animali” da parte degli esseri umani.

Come sottolineato durante il dibattito parlamentare, il nuovo disegno di legge pone gli animali “al centro delle tutele giuridiche, riconoscendo i loro diritti in modo indipendente dal nostro modo di percepirli”. Un approccio che allinea il nostro Paese alle più moderne concezioni del diritto animale europeo e internazionale.

Pene inasprite

Il nuovo testo introduce sanzioni significativamente più severe per chi maltratta o uccide gli animali. Per i maltrattamenti, la pena sale fino a 2 anni di reclusione, eliminando completamente la possibilità di cavarsela con una semplice multa. Chi uccide un animale rischia da 6 mesi a 4 anni di carcere, oltre a una multa che può arrivare fino a 60.000 euro.

Particolare attenzione è stata riservata ai combattimenti tra animali, una piaga ancora presente sul territorio nazionale. Gli organizzatori di questi eventi dovranno affrontare pene da 2 a 4 anni di carcere, mentre per i partecipanti sono previste multe fino a 30.000 euro.

Pene più severe per chi organizza combattimenti tra animali

Anche per gli eventi violenti che coinvolgono animali, le sanzioni vengono raddoppiate, passando da 15.000 a 30.000 euro.

Tutela processuale e misure preventive

Una delle innovazioni più significative riguarda la tutela degli animali durante i procedimenti penali. La nuova legge vieta categoricamente l’abbattimento degli animali coinvolti nei reati, che dovranno rimanere sotto custodia fino al termine del processo. Le associazioni animaliste potranno inoltre richiedere il riesame del sequestro per garantire condizioni di custodia adeguate.

Vietato l’abbattimento dei cani coinvolti nei reati

Per i reati abituali, il legislatore ha previsto misure preventive simili a quelle utilizzate per contrastare la criminalità organizzata, riconoscendo implicitamente il carattere sistematico che spesso caratterizza i maltrattamenti sugli animali.

I nuovi divieti

Il provvedimento introduce anche nuovi divieti. Diventa illegale tenere animali legati con catene. In questo caso le sanzioni possono arrivare fino a 5mila euro. Viene inoltre stabilito il divieto totale di utilizzo commerciale di pellicce di gatti domestici, mentre per il traffico illecito di animali si introducono maggiori controlli sulla tracciabilità e divieti di abbattimento.

La lotta ai reati contro gli animali si struttura attraverso un sistema più organizzato ed efficace. Sarà creata una sezione dedicata nella banca dati delle forze dell’ordine, mentre nuove modalità di coordinamento tra le diverse forze di polizia permetteranno un approccio più sistematico e professionale nella repressione di questi crimini.

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