L’assessore al Welfare della Lombardia interviene sui recenti fatti nella struttura milanese: la Regione può intervenire quando la qualità dell’assistenza è compromessa.
Milano – L’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso ha lanciato un ultimatum alla nota struttura ospedaliera del capoluogo lombardo: qualora dovessero verificarsi nuovamente situazioni analoghe a quelle registrate nei primi giorni di dicembre, è pronto a revocare la convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale. La dichiarazione è stata rilasciata durante un intervento radiofonico al programma “Check-Up” trasmesso sulle frequenze di Giornale Radio.
Bertolaso ha chiarito i limiti e le possibilità di intervento dell’amministrazione regionale: “L’ente pubblico non ha facoltà di interferire sulle procedure concorsuali e sul reclutamento del personale di una struttura privata, anche se convenzionata. È risaputo che, in quella circostanza, la struttura in questione aveva fatto ricorso a una cooperativa di professionisti a chiamata ed essendo un’organizzazione privata ne ha il diritto; va però ricordato che la Lombardia è l’unica regione italiana ad aver vietato l’utilizzo di personale a gettone nelle proprie strutture. Ci sono responsabilità differenziate in base alla natura delle strutture, ciò che la Regione può fare verso gli enti privati è verificare il possesso dei requisiti di accreditamento e monitorare le prestazioni erogate, ed è esattamente quello che abbiamo fatto, intervenendo tempestivamente appena ricevuta la segnalazione degli eventi e agendo in tempo reale per la risoluzione”.

Riguardo all’assunzione di personale proveniente dall’estero anche nelle strutture pubbliche, l’assessore ha precisato che la procedura prevede l’inserimento nelle strutture sanitarie “solamente dopo aver ottenuto la certezza assoluta delle competenze professionali e della padronanza linguistica, e non risulta che nel settore pubblico si siano mai registrate criticità legate al personale infermieristico straniero”. Questa rappresenta attualmente, secondo Bertolaso, “la soluzione migliore che possiamo adottare” per affrontare la scarsità di personale infermieristico, che “non è una questione esclusivamente lombarda ma nazionale, determinata dal fatto che gli infermieri in Italia ricevono retribuzioni estremamente basse rispetto all’importanza del lavoro che svolgono. Quindi o raddoppiamo gli stipendi del personale infermieristico – ma questa non è una competenza regionale bensì governativa – oppure cerchiamo infermieri in contesti dove le condizioni rendono l’opportunità lavorativa in Italia interessante”.
L’assessore ha smentito che la presunta influenza sulle sue decisioni da parte di qualcuno nel settore privato e sul caso della struttura milanese ha ribadito: “Non abbiamo la possibilità di intervenire sulle assunzioni di infermieri che presentano tutta la documentazione in regola, ma nel momento in cui un operatore sanitario compie un errore e mette a rischio la salute di un nostro cittadino, io intervengo, verifico, controllo senza riguardi per nessuno, invio diffide formali, come ho fatto per la struttura in questione, e qualora dovessero ripetersi comportamenti di questo tipo ritiro anche l’accreditamento”.