C’è chi crede ai miracoli mariani e chi segue i consigli di medici e specialistici. Infondere paura non serve a nulla, infondere certezze e serenità sì. Radio Maria fa il suo lavoro e padre Livio non si smentisce. Forse occorre maggiore cautela nel dire certe cose in tempi di estremo disagio come questi.
Dai microfoni di Radio Maria il direttore Padre Livio Fanzaga ci riprova. Sfortunatamente non è la prima volta che ci capita di ascoltare gli “sproloqui ecclesiastici” del noto network filo-vaticanista. Anche questa volta, puntuale come un orologio svizzero, il sacerdote bergamasco c’è ricascato. Non si può negare che la pandemia stia offrendo a Radio Maria molteplici spunti per provare ad avvicinare a sé le pecorelle più o meno smarrite tramite l’infusione del timore allo stato puro. Nel bel mezzo di una crisi sanitaria, economica e politica come quella attuale, sembrerebbe che l’interesse maggiore di Padre Livio Fanzaga sia proprio quello di screditare scienziati e ricercatori a vantaggio del Padre Celeste.
Il prete, nella puntata dell’8 aprile scorso, ha forzatamente paragonato la liturgia pasquale a quelle dei primi anni dopo la morte di Cristo. In quel tempo i Discepoli, orfani della loro Guida, furono costretti a celebrare l’evento della Resurrezione segregati nelle loro abitazioni per paura delle ripercussioni violente dei giudei e dei romani. Insomma quest’anno si chiedono le stesse cose ma per motivi diversi: rimanere in casa magari davanti a un bel piatto di spaghetti e vin santo di quello buono. Nessuna crocefissione o gogna pubblica verrebbe inflitta ai nuovi discepoli di Gesù se decidessero di professare la loro religione alla luce del sole. Paragonare la contenzione forzata alle violenze carnali dell’epoca, appare un tantino esagerato e tendenzioso.
Ma si sa questo accade a chi vede la scienza come una materia inesatta e un po’ figlia del Diavolo mentre la religione come l’unica via per conoscere la verità.
Il direttore di Radio Maria, con la solita calma che lo contraddistingue, ha continuato con la solita nenia:
“…Noi ci troviamo nella situazione degli Apostoli – ha detto il conduttore in tonaca – in poco tempo il mondo che progettavamo si è dissolto, siamo impauriti e non sappiamo qual è il futuro. Non è soltanto la pandemia che dilaga in tutto il mondo, ma proprio quello che la pandemia comporterà: la crisi economica, la crisi del lavoro, le prospettive future. Il mondo si è sbriciolato. E noi, siamo come proprio come gli Apostoli, andiamo a cercare qua e là qualche brandello di certezza che ci aiuti a guardare con occhi diversi il futuro. Io credo che chi ha la fede possieda la grazia per capire, chi non ha la fede non potrà dire niente. Sì, forse potrà dare qualche informazione a livello sanitario, a livello economico o politico, ma non potrà guardare molto in là. Chi non ha la fede, non ha le capacità di spiegare la tragedia che l’umanità sta vivendo e non è in grado di presentare delle prospettive…”.
Insomma dopo aver trovato la radice della pandemia nel materialismo marxista cinese, don Livio allargava il colpo a tutto il popolo dei non credenti. Secondo il prete, inoltre, la pandemia andrebbe spiegata come una sorta di volontà Mariana nel mettere alla prova l’umanità, ormai perduta, a quanto asserisce l’ecclesiastico, in perversioni che alterano il senso stesso del reale.
Sicuramente ognuno ha il diritto, in particolar modo in momenti di difficoltà come quelli attuali, di aggrapparsi a qualsiasi cosa possa infondere sicurezza e serenità nel proprio animo. Nessuno può farne una colpa o un’accusa. C’è chi attraverso la fede cerca delle risposte e chi, invece, le trova nella scienza. Chi preferisce affidarsi a medici e specialisti e chi alle preghiere e ai preti. A ognuno il suo. Una domanda, però, sorge spontanea: con le tasse arretrate dell’Ici che il Vaticano dovrebbe versare nelle casse dello Stato, quanti presidi ospedalieri si sarebbero potuti costruire? Quante vite umane, di credenti o meno, si sarebbero potute salvare? Probabilmente anche questo è il volere della Madonna o magari no. Magari è proprio la Madre di Gesù che sta mandando un chiaro messaggio: aggrapparsi ai beni materiali comporta dei costi e quei costi spesso sono umani. Chi può dirlo?