Il Guardasigilli contestato mentre parlava di Resistenza: “Avendo giurato fedeltà sulla Costituzione è ovvio che siamo antifascisti”.
Treviso – Fischi e ‘buuh’ di disapprovazione sono stati indirizzati al ministro della Giustizia Carlo Nordio durante il discorso che stava svolgendo questa mattina in piazza a Treviso per la festa del 25 aprile. Il Guardasigilli aveva iniziato da poco a parlare, affrontando il tema più caldo di queste ore, tra cortei e proteste di piazza. Sostenendo che la richiesta di dirsi antifascisti “è una domanda retorica, perché avendo noi giurato fedeltà sulla Costituzione – ha fatto notare – è ovvio che siamo antifascisti”. A questo punto si sono levati i fischi dalla folla presente in Piazza dei Signori, tra l’altro nella città di origine di Nordio.
Il ministro non si è scomposto, e ha deciso di non farsi interrompere dalle contestazioni. Ha continuato il suo discorso commemorativo. “Abbiamo giurato fedeltà alla Costituzione, che è antifascista. E ovvio che siamo antifascisti”. Così il ministro della Giustizia a margine della cerimonia del 25 aprile a Treviso, ha ribadito ai cronisti il concetto di antifascismo per i ministri del governo. Parole che aveva pronunciato poco prima al microfono, durante il discorso ufficiale in Piazza dei Signori.
Anche a Genova non sono mancati fischi e cori per il sindaco Marco Bucci e il presidente della Regione Giovanni Toti, sia durante gli interventi finali in piazza Matteotti sia nel momento in cui è stata deposta la corona di fiori ai caduti per la Resistenza, sotto il ponte Monumentale. Episodi che rientrano in un clima di intolleranza nei confronti del governo che si registra anche sui social. Il bersaglio preferito è ovviamente il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni che oggi su Facebook è stata di nuovo insultata: “Viva la Liberazione dai fascisti. Meloni appesa, Anni di piombo ai suoi colleghi”, si legge nel commento di un utente che evoca la morte del premier.