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IL MES SERVE A TUTTI. MA PRENDERSI A CAZZOTTI PORTA PIU’ VOTI

POLEMICA MES: ALCUNI DATI SEMPLICI MESSI IN FILA. I PARLAMENTARI, PERO', PREFERISCONO PASSARE ALLE MANI…

IL MES (Meccanismo Europeo di Stabilità) è un’organizzazione intergovernativa composta dai Paesi dell’area Euro e ha lo scopo di costituire un fondo che possa aiutare quegli Stati membri che si trovino in un momento di difficoltà, qualora lo richiedano. Date la moneta unica ed il mercato comune, infatti, la crisi di un Paese dell’area euro potrebbe facilmente riverberarsi a cascata anche sugli altri.

Il MES è finanziato, in quote proporzionali, da tutti gli Stati che fanno parte dell’organizzazione, a seconda della potenza economica di ciascuno di essi. L’Italia è il terzo soggetto finanziatore, dopo Germania e Francia. Fino ad ora hanno usufruito del fondo, naturalmente in epoche diverse: Grecia, Portogallo, Irlanda e Cipro. Ovviamente non l’Italia: che è tra quelli che pagano. In cambio di tale aiuto, i Paesi richiedenti hanno ovviamente dovuto fornire garanzie: in termini di riforme strutturali, di riconduzione dei conti ad un ordine razionale tra entrate e uscite, di riduzione della spesa pubblica. Come peraltro avviene sempre in un qualsiasi rapporto di prestito (in banca non vi chiedono forse garanzie?).

Della riforma del MES si discute in Europa da più di un anno. Come è risaputo, i Paesi del nord, più rigoristi, avrebbero gradito un inasprimento delle garanzie. Al contrario, gli Stati del sud, notoriamente più inclini alla spesa, hanno fatto il possibile per limitare tale irrigidimento. Come in tutte le trattative, si è raggiunto un compromesso, che ha in alcuni aspetti accontentato gli uni ed in altri aspetti gli altri.

Il vero rischio per i Paesi del sud era l’introduzione di un meccanismo automatico di ristrutturazione del debito pubblico (il che vuol dire, in breve, che se si comprano titoli di stato dei Paesi in crisi si corre il rischio di non rivedere mai più i soldi investiti) in cambio dell’ottenimento dell’aiuto economico (che, ricordiamolo, funziona pur sempre su base volontaria: nessuno obbliga nessuno). Bene: tale previsione nel testo definitivo non c’è, è naufragata nelle trattative, data l’opposizione della grande maggioranza dei Paesi partecipanti (e della totalità dei Paesi del sud Europa).

Ricapitolando. Il MES serve a tutti, è meglio che ci sia piuttosto che non ci sia. L’Italia è uno dei tre Paesi che storicamente finanziano questo fondo, è del tutto inverosimile che ne possa usufruire quale soggetto debitore in un futuro (qualcuno ogni tanto se lo ricorda che siamo comunque nel G8 e che non siamo Cipro?). Infine: se un rischio effettivo c’era, considerata la mole del nostro debito pubblico, l’ipotesi che poteva preoccupare è stata spazzata via nel corso delle trattative e ora non c’è più.

Ora, per favore, qualcuno va a spiegare queste cose ai deputati che preferiscono prendersi a cazzotti a favore di telecamera roteando slogan e frasi fatte?

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