Oltre il presidente ligure, anche l’ex sindaco di Avellino, Gianluca Festa, ai domiciliari da quasi 2 mesi ha avuto il via libera al voto.
Genova – Il seggio allestito nel plesso scolastico intitolato a don Lorenzo Celsi, ad Ameglia, dista poche centinaia di metri dalla casa dove Giovanni Toti si trova da un mese ai domiciliari. E lì, nella sezione 2 dell’unico seggio allestito ad Ameglia che il governatore è andato a votare stamattina. Lo ha potuto fare in virtù del permesso, richiesto dal suo avvocato Stefano Savi, accordato dalla gip Paola Faggioni che ha concesso un’ora al governatore per andare a votare accompagnato dalla Guardia di Finanza della Spezia e col divieto assoluto di parlare a chicchessia, se non per le normali operazioni di voto.
Il seggio è assediato dai fotografi che vogliono un’immagine di Toti che va a votare, ma anche da diversi curiosi che si sono fermati un po’ dopo aver votato per vedere il governatore mettersi in fila con la tessera elettorale in mano. Giacca scura, camicia a righe senza cravatta, pantaloni blu e mocassini, il governatore è apparso sorridente. Ha espletato le operazioni di voto ed è tornato nella sua casa. Un’ora di (quasi) libertà per esercitare un diritto costituzionale. Un diritto di cui godranno anche gli altri arrestati nell’inchiesta
che ha terremotato la Liguria: chi ai domiciliari, come Roberto Spinelli, chi in carcere, come Paolo Emilio Signorini, visto che anche negli istituti di reclusione ci sono i seggi elettorali.
Oltre Toti, anche l’ex sindaco dimissionario di Avellino, Gianluca Festa, attualmente ai domiciliari perché indagato in un procedimento della procura irpina, si è recato al seggio dopo avere ottenuto il via libera dal gip. Dopo aver salutato presidente e componenti del seggio, ha votato ed è tornato nella sua abitazione che dista poche centinaia di metri. Festa aveva presentato le dimissioni lo scorso 26 marzo, a pochi mesi dalle elezioni amministrative. Dopo un’esperienza nel Partito Democratico, era stato eletto nel 2019 con una coalizione di liste civiche.
Il 6 marzo scorso, su disposizione del pm Vincenzo Toscano, aveva subìto una perquisizione e i carabinieri avevano sequestrato telefonini e altre apparecchiature elettroniche; assistito dall’avvocato Luigi Petrillo, Festa aveva fatto sapere di non avere intenzione di presentare ricorso al Tribunale del Riesame. Il comune irpino è attualmente gestito dal commissario il prefetto Paolo d’Attilio, nominato dal prefetto di Avellino, Paola Spena, e sono state avviate le procedure per lo scioglimento del Consiglio Comunale. La vicenda ruota intorno ad una presunta manipolazione degli appalti pubblici: secondo la Procura di Avellino Festa avrebbe favorito alcune aziende locali in cambio di una sponsorizzazione per la DelFes, società di basket locale che milita nella serie B.