Il futuro sindaco di Firenze: il centrodestra punta sull’ex direttore degli Uffizi

Eike Schmidt, storico dell’arte e funzionario tedesco naturalizzato italiano, dovrebbe sciogliere la riserva nei prossimi giorni.

Firenze – Il centrodestra tenta il colpaccio alle comunali con una candidatura che sbanca, tanto che ci sarebbe anche l’appoggio di Matteo Renzi e Italia Viva. Si tratta di Eike Schmidt, l’ex direttore degli Uffizi. Lo storico dell’arte e funzionario tedesco naturalizzato italiano, corteggiato dal centrodestra, va verso l’incoronazione ufficiale che lo vuole sindaco di Firenze. La data in cui l’ex direttore delle Gallerie fiorentine dovrebbe sciogliere ogni riserva. Prima di Pasqua dovrebbe uscire allo scoperto con un annuncio personale.

Solo dopo che lui darà la notizia, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega organizzeranno un grande evento per dare finalmente il via alla campagna elettorale. E qui la data possibile è il 6 aprile. Per due mesi l’attuale numero uno del museo di Capodimonte sarà dunque impegnato in una serie di eventi e appuntamenti per convincere gli elettori che è lui l’uomo giusto per governare la città. Nel segreto di Napoli si sta già preparando la squadra che lo sosterrà, anche mediaticamente. Anche se il tedesco ha dimostrato in questi mesi di sapere stare nella mischia politica.

Eike Schmidt

Lui che ha acquisito la cittadinanza italiana il 29 novembre 2023, è sposato con Roberta Bartoli, che conobbe durante gli studi universitari a Firenze. Lei sarebbe stata uno degli scogli principali prima di decidere: avrebbe provato a farlo riflettere sulla candidatura, ma Schmidt pare avere superato quelle resistenze. L’ex direttore degli Uffizi per adesso non parla. Trincerato dietro un mutismo, che non lascia trasparire niente, aspetta di ufficializzare la candidatura. 

Il centrodestra lo vorrebbe a tutti i costi, vedendo in lui la carta per espugnare il fortino rosso di Palazzo Vecchio. Molti restano scettici e altri sono critici sulla sua autenticità italiana. Ma nei giorni scorsi, era sceso in campo anche il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano sostenendo che “tutti hanno il diritto di candidarsi”. Ma sembra che la questione, più che di volontà – dato che l’ex direttore delle Gallerie si era detto pronto per fare il pendolare tra Napoli e Firenze – sia giuridica. In base all’articolo 60 del Tuel non potrebbe concorrere alla carica di sindaco chi in un’amministrazione dello Stato svolge, fra le altre, “funzioni di direttore generale o equiparate”.

La Galleria degli Uffizi

Insomma, legge alla mano, “per far cessare la causa di ineleggibilità, Schmidt dovrebbe quindi dimettersi, essere revocato dall’incarico o collocato in aspettativa non retribuita non oltre il giorno fissato per la presentazione delle candidature, ovvero entro un mese dalla data delle elezioni. Ma se le prime due ipotesi sono considerate irricevibili – se sconfitto l’aspirante primo cittadino perderebbe tutto – la terza è invece ritenuta praticabile”.

Per Sandro Ruotolo, responsabile cultura del Pd, “il signor Schmidt non può candidarsi perché svolge, in un’amministrazione dello Stato, la funzione di direttore generale. Potrebbe aggirare l’ostacolo mettendosi in aspettativa non retribuita, ma che figuraccia farebbero lui e la destra che lo vuole candidare perché sarebbe
evidente la forzatura. Le istituzioni culturali non sono un taxi. Schimdt ci pensi bene. Ha la fortuna e anche
l’onore di dirigere il museo di Capodimonte. Capita una volta nella vita. E i napoletani, come i fiorentini, non meritano di essere usati”.

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