Vasta operazione dei carabinieri, le indagini hanno tratto origine dalla spaccatura interna al clan criminale Mangione. Trovate anche armi. Misure in Puglia, Marche e sul Lago di Garda.
Bari – I carabinieri del Comando provinciale del capoluogo pugliese, con il supporto dei reparti competenti per territorio, hanno eseguito 22 ordinanze di custodia cautelare, emesse dal GIP del tribunale locale su richiesta della locale procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, in cui sono indiziati di appartenere ad un clan dedito al traffico di sostanze stupefacenti ed altro.
Secondo l’impostazione accusatoria accolta dal GIP (fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa), le indagini, condotte dal gennaio 2018 ad oggi, dalla Sezione operativa della Compagnia carabinieri di Altamura e dalla Stazione di Gravina, mediante servizi di osservazione controllo e pedinamento, perquisizioni e sequestri, hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza in merito ad attività illecite poste in essere dall’associazione facente capo a Mangione Vincenzo detto Remì.
Gli indagati rispondono, a vario titolo, anche di detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti, porto e detenzione di armi.
L’indagine trae origine dalle attività connesse al tentato omicidio di Mangione Nicola, alias Geppetto, commesso, in data 08 gennaio 2018, nel quartiere CEP di Gravina in Puglia (BA). L’attività investigativa, svolta in ordine al predetto delitto, aveva documentato come lo stesso era maturato nel contesto del conflitto tra due agguerrite consorterie criminali, radicate in Gravina in Puglia (BA) e nate dall’unico clan Mangione in seguito ad una scissione interna, contendendosi il controllo dello spaccio di droga.
In particolare, si erano formati due gruppi, capeggiati da Mangione Vincenzo soprannominato Remì (detenuto in carcere e tra i destinatari dell’odierna misura cautelare) e da suo cugino Mangione Nicola detto Geppetto. Gli esecutori del tentato omicidio furono individuati nel predetto Mangione Vincenzo e Loglisci Michele detto U Spulp, arrestati in esecuzione di misura cautelare il 02 maggio 2019 e condannati il 06.02.2020, con sentenza definitiva del tribunale di Bari: il primo a 9 anni e 4 mesi di reclusione; il secondo a 7 anni e 4 mesi.
In seguito a questi fatti era iniziata una mirata indagine, coordinata sempre dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, che documentava la presenza sul territorio di un vero e proprio sodalizio, ben strutturato ed organizzato, facente capo a Mangione Vincenzo, dedito allo spaccio di stupefacenti in varie zone della città di Gravina in Puglia, con la ripartizione di ruoli e compiti (luogotenenti di zona, soggetti dediti al taglio e confezionamento dello stupefacente, custodi della droga e spacciatori al dettaglio). Durante le attività, compendiate nella misura cautelare, sono stati sequestrati 2,5 kg circa di stupefacente; 3 pistole calibro 7.65 e 87 cartucce dello stesso calibro e documentati numerosi episodi di spaccio di sostanze stupefacenti tipo hashish, marijuana e cocaina, nonché la detenzione ed il porto di armi, con l’arresto in flagranza di 9 persone, a vario titolo ritenute responsabili dei predetti reati.
Il GIP del tribunale di Bari, condividendo il quadro indiziario proposto dalla procura della Repubblica di Bari DDA, ha emesso le ordinanze a carico dei predetti indagati, eseguite in Gravina in Puglia, Loreto (AN), Limone sul Garda (BS) ed Ancona.
Si sottolinea che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, all’esecuzione delle misure cautelari odierne seguirà l’interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa degli indagati, la cui eventuale colpevolezza, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo, nel contraddittorio tra le parti.