Il sottosegretario alla Giustizia sul trasferimento di 50-70 ragazzi dai 18 ai 25 anni. Il Garante preoccupato: “Non duri più di 90 giorni”.
Bologna – Fa discutere da giorni il trasferimento nel carcere bolognese della Dozza di 50 – 70 ragazzi dell’Istituto penale minorile (il Pratello), assieme ad altri provenienti da altre carceri. Dal Garante dei detenuti emiliano ai volontari, fino agli addetti ai lavori, le preoccupazioni per una situazione già critica non sono poche. Ma in un incontro con gli amministratori locali, il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari promette: “il trasferimento dei giovani adulti nella nuova sezione distaccata dell’Istituto penale minorile bolognese presso il comprensorio del carcere per adulti sarà temporaneo”. All’incontro c’erano il presidente della Regione Emilia Romagna, Michele De Pascale, l’assessora regionale al Welfare, Isabella Conti, il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, l’assessora comunale alla Sicurezza, Matilde Madrid, il capo dipartimento della Giustizia minorile, Antonio Sangermano, e il provveditore alle carceri dell’Emilia Romagna, Silvio Di Gregorio.
“I nuovi utenti – ha insistito Ostellari – saranno gestiti esclusivamente da personale in carico alla giustizia minorile, prevenendo ogni promiscuità. Verrà garantita piena continuità trattamentale. I 30 agenti di polizia penitenziaria, in servizio presso la sezione ex alta sicurezza della Dozza, ora evacuata, saranno impiegati esclusivamente presso gli altri circuiti di detenzione ordinaria della medesima casa circondariale”. “Registro con favore – ha proseguito Ostellari – la disponibilità della Regione a collaborare con il Ministero della Giustizia per realizzare comunità socio-rieducative, che possano costituire un’alternativa al carcere, per soggetti con disturbi comportamentali e dipendenze”. L’incontro arriva al termine di settimane di polemiche sul carcere della Dozza di Bologna, già in condizioni di sovraffollamento del 175%.
Entro il 15 marzo, nel penitenziario bolognese, verranno trasferiti da tutta Italia tra i 50 e i 70 giovani detenuti (dai 18 ai 25 anni), una fascia d’età finora gestita all’interno dei carceri minorili e che, invece, verrebbe a contatto con detenuti condannati anche per gravi reati e con la realtà non facile del penitenziario per adulti. Un terzo, circa, ha precisato all’ AGI il Garante regionale dei detenuti, Roberto Cavalieri, arriverà
dall’istituto minorile del Pratello di Bologna, gli altri dal resto delle altre città del Nord e saranno soprattutto ex minori non accompagnati. Il Garante regionale, contrario al trasferimento, ha sottolineato, prima dell’incontro, di essere “pessimista”, nonostante il ministero abbia assicurato che si tratterebbe di una “di misura temporanea” che durerebbe circa tre mesi, dopo i quali i giovani detenuti dovrebbero traslocare
negli istituti minorili in ristrutturazione di Rovigo, L’Aquila e Lecce.
“Consideriamo scellerata la scelta di portare giovani e minori alla Dozza. Quello che chiediamo è che almeno questo ‘trasloco’ non duri più di 90 giorni. Se superiamo questa data – ha concluso – è alto tradimento. Su questo vigileremo, ma ho qualche dubbio. Ho avuto contatti con L’Aquila e mi risulta che
i lavori di restyling ancora non siano iniziati”. La Regione Emilia Romagna aveva scritto al ministro Nordio esprimendo “forte preoccupazione” per il trasferimento di detenuti appena maggiorenni dagli istituti penali per minori alla Casa circondariale della Dozza di Bologna, e segnalava lo “stato di degrado e sovraffollamento della struttura, totalmente inidonea ad ospitare minori”.