Continuano le ricerche dei 4 dispersi dell’esplosione alla centrale idroelettrica. Il bilancio è di 3 morti e 5 feriti. Chi erano le vittime.
Bologna – “Non stiamo lavorando con molte speranze di trovare vivi i dispersi, lo scenario che abbiamo davanti non ci dà questa idea”. Lo ha detto Luca Cari, dirigente comunicazione dei Vigili del fuoco, parlando dell’intervento in corso alla centrale idroelettrica di Enel Green Power di Bargi al lago di Suviana, dove ieri pomeriggio si è verificata una drammatica esplosione. Tragico il bilancio: i dispersi sono quattro, oltre a tre morti accertati e cinque feriti. Secondo quanto spiegato dal prefetto di Bologna, Attilio Visconti, ad esplodere e provocare l’incidente sarebbe stata una turbina durante la messa in opera di adeguamenti della centrale. “La struttura viene considerata non in pericolo di crollo”, ha aggiunto il sindaco di Bologna Matteo Lepore, “ma molte delle stanze sono allagate e quindi bisogna capire dove i dispersi hanno trovato rifugio o sono eventualmente collocati” . Tutto, secondo la ricostruzione fornita dal sindaco, sarebbe avvenuto a circa 70 metri profondità: l’incendio alla turbina avrebbe provocato il crollo strutturale di un solaio, mentre le tubature che si sono aperte hanno inondato le camere, che ora si troverebbero completamente sott’acqua.
Nell’impianto da quasi un anno era in corso un’importante manutenzione straordinaria. La procura aprirà un fascicolo: si indagherà per disastro e omicidio colposo.
Chi erano le vittime
Le vittime sono Mario Pisani, 73 anni, ex ingegnere Enel Green Power che operava come consulente ed era residente a San Marzano di Giuseppe (Taranto). Petronel Pavel Tanase, 45 anni, rumeno residente a Settimo Torinese. E Vincenzo Franchina di 35 anni, residente a Sinagra (Messina), neosposo da maggio 2023. Le salme sono state trasportate all’Ospedale Maggiore di Bologna a disposizione dell’autorità giudiziaria in vista delle probabili autopsie. Stamani l’aula della Camera ha commemorato le vittime osservando un minuto di silenzio e di raccoglimento.
Chi sono i dispersi
Quanto ai quattro dispersi, al momento si troverebbero ancora sott’acqua dove è difficile arrivare a causa di un crollo strutturale. Si tratta di Adriano Scandellari, 57 anni, nato a Padova e residente a Mestre. Ingegnere elettronico, è un dipendente specializzato di Enel Green Power premiato dal presidente della Repubblica Mattarella con la Stella al merito del lavoro-Maestro del lavoro. Dispersi anche Alessandro d’Andrea 37 anni, originario di Pontedera (Pisa) e dipendente della Voith Hydro con sede a Cinisello Balsamo (Mi); Paolo Casiraghi, di 59 anni, di Milano e dipendente della ABB con sede a Milano. Vincenzo Garzillo, 68 anni, di Napoli e dipendente della Lab Engineering. Si spera, dicono i vigili del fuoco, che possano essersi rifugiati in qualche locale a tenuta stagna, ma con il passare del tempo le speranze di ritrovarli in vita si fanno sempre più flebili.
“L’acqua sta salendo”: per i soccorsi “situazione sempre più difficile”
“La situazione è molto difficile”, ha sottolineato Cari, “l’acqua sta salendo, stiamo lavorando al di sotto del livello del lago quindi con l’acqua che entra. Siamo già a 40 centimetri al piano -8 dove stavamo lavorando con le squadre di ricerca. Una situazione di rischio e pericolo per i nostri operatori”. L’acqua del lago ha invaso anche il piano coinvolto dall’esplosione della turbina. “Dobbiamo capire da dove entra e qual è la possibilità di mettersi al sicuro”.
Le condizioni dei feriti
I feriti, invece, sono cinque e di alcuni sono state diffuse le generalità. Uno di loro è Sandro Busetto, 59 anni, originario di Venezia, è in ospedale a Pisa con ustioni sul 40% del corpo. Un altro operaio, di 25 anni, è della zona di Camugnano, la cittadina in provincia di Bologna, in cui sorge la centrale: ha ustioni di terzo grado e si trova in condizioni gravissime. C’è poi ’Bibo’, toscano di Castiglione dei Pepoli, uscito intossicato dall’esplosione. Un altro dei feriti più gravi, il 42enne Leonardo Raffreddato, presenta ustioni sull’80% del corpo ed è ricoverato a Cesena. Al Sant’Orsola di Bologna è invece ricoverato, in terapia intensiva, il giovane Jonathan Andrisano, operaio di 35 anni residente in Appennino.
La scolaresca in gita: sessanta alunni salvi per miracolo
Intanto si è diffusa la notizia che ieri, poco prima del disastro, alla centrale erano in visita tre classi di terza media della scuola media Muratori di Vignola (Modena), una sessantina di alunni in tutto. Il professore che li accompagnava ha avvertito un forte odore di bruciato e li ha fatti risalire sul pullman. Una volta all’interno del mezzo, i ragazzi e il prof hanno sentito il boato dell’esplosione all’interno della centrale. Si sono quindi salvati per miracolo.
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