I magistrati della Corte dei Conti: “No a scudo tombale, riforma frettolosa”

Le toghe contabili rivolgono un appello al neo ministro della Coesione e degli Affari Europei Tommaso Foti per un “incontro urgente”.

Roma – Si è riunito oggi il direttivo straordinario dell’Associazione Magistrati della Corte dei Conti, tuttora in stato di agitazione, nella settimana in cui è all’esame e al voto delle commissioni congiunte I e II della Camera, la proposta di legge Foti. L’Associazione dice no a una riforma frettolosa e fuori sistema che introduce uno scudo tombale – in sostituzione dello scudo erariale in scadenza – sulla responsabilità amministrativa. Con una riforma così concepita – afferma in una nota il direttivo – il Paese si allontana dalla cornice europea, snaturando il controllo preventivo di legittimità che, concentrato solo sull’atto, non è idoneo a misurare l’efficienza e l’efficacia dell’azione amministrativa.

L’Associazione Magistrati della Corte dei conti rivolge un appello al neo ministro della Coesione e degli Affari Europei Tommaso Foti per un “incontro urgente sui temi della riforma, proprio in virtù delle deleghe che gli sono state attribuite e del proposito di voler percorrere la strada di una riforma condivisa”. L’Associazione Magistrati della Corte dei Conti ritiene che il “Controllo preventivo sull’atto e la funzione consultiva – con previsione di termini ridotti e del silenzio assenso – vengano utilizzati in modo non funzionale, in quanto concepiti al solo scopo di escludere la responsabilità amministrativa del funzionario e dell’amministratore pubblico”.

I magistrati contabili non sono solo preoccupati – continua la nota – per “l’introduzione di un regime sanzionatorio della responsabilità amministrativa che prevede il pagamento di una sanzione di 150 euro invece del risarcimento per poste di danno anche rilevanti, ma anche per l’emendamento che annulla il ruolo delle procure regionali centralizzando le funzioni requirenti a Roma – in modo stridente con le istanze di regionalismo e di autonomia differenziata – con il disarmante risultato di paralizzare l’attività degli uffici e la tutela della legalità – che non può avere effettività se non realizzata su base territoriale – non soltanto per gli illeciti gravemente colposi, ma anche per quelli dolosi, ponendo a rischio il recupero del danno erariale che resterà definitivamente a carico dei cittadini”.

Inoltre, nell’emendamento le sezioni regionali non sono più concepite come specializzate per funzioni ma strutturate a vocazione generale, perché investite di funzioni congiunte (consultive, referenti, di controllo e di giurisdizione), con il risultato di rendere di dubbia applicabilità la riforma e, conseguentemente, di rendere inefficiente la Corte dei Conti nel suo ruolo di garante dei conti pubblici.

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