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I due De Luca coalizzati contro la premier: la attaccano sui Fondi di coesione, e non solo

Il governatore campano torna su Caivano: “Meloni presidente del Consiglio a sua insaputa”, il leader di Sud chiama Nord lo segue a ruota.

Roma – Nell’ultimo scorcio prima del voto delle europee due De Luca prendono come bersaglio la premier: Vincenzo De Luca, governatore della Campania, e i suoi attacchi a Giorgia Meloni non sono più una novità, e Cateno De Luca, leader di Sud chiama Nord che a bordo del suo camper oggi la attacca direttamente dalla Sicilia sulla storia dei Fondi di coesione. Il governatore campano dopo l’affronto di Caivano nella sua consueta diretta Facebook torna pesantemente all’attacco. Lo scorso martedì a Caivano “abbiamo avuto la conferma che l’onorevole Meloni è presidente del Consiglio a sua insaputa. Non se n’è ancora accorta, e nessuno le ha ancora spiegato, che nella funzione di capo del governo rappresenta l’Italia e gli italiani tutti, non una parte politica. Si trova in una istituzione che è un po’ diversa da una sezione di partito”, afferma De Luca. 

“Questa sensazione – ha aggiunto – l’abbiamo avuta nei mesi scorsi assistendo al premier che si esibisce in tutta una serie di smorfie, che si mette il cappotto in testa in un’aula parlamentare, che quando si trova in luoghi pubblici il più delle volte esce al naturale. Mi è capitato di ascoltare la sua polemica con l’opposizione sul tema della libertà. Un esponente dell’opposizione le ha addebitato il fatto che ci sono limitazioni alla libertà e la Meloni ha risposto ma come, parlate proprio voi che avete tolto la libertà agli italiani durante il
Covid?
Eccola qui, è uscita al naturale. E’ ritornata la Meloni che organizzava i cortei a via del Corso mentre noi eravamo alle prese con una tragedia in Italia e cercavamo di salvare la vita delle persone con misure di prevenzione, e lei che strizzava l’occhio ai No vax”, ha detto ancora De Luca.

Il presidente della Campania Vincenzo De Luca

E ancora, furia De Luca sostiene che la premier “per riparare l’episodio francamente penoso di Caivano si inventa di aver subito un attacco sessista. Ancora una volta, fa tutto lei, con le sue mani. Si inventa tutto. Non
so che film abbia visto. Si è presentata come la lady di ferro, ha preso in giro non per mesi, ma per anni, decenni, le battaglie del mondo femminile e femminista, ironizzando. A questo punto, la donna dura e di
temperamento si nasconde dietro il femminismo, chiede aiuto e diventa improvvisamente una povera donna vittima del sessismo. Tutto inventato”. Non è finita, il governatore campano sfida Meloni, prendendo il posto della segretaria dem Elly Schlein, a un confronto tv.

“Da oggi per tranquillità della Meloni mi limiterò a fare una sola domanda: quando firmi il patto con la Campania? Facciamo un dibattito pubblico dove, quando e come vuole. Parliamo del Sud, della coesione, della sanità e dell’unico governo di destra che complica le cose con la palude burocratica”, ha detto
ancora. Ma c’è un altro De Luca, Cateno, che come il suo omonimo attacca la premier proprio sul Fondo di coesione. Il leader di Sud chiama Nord e federatore della lista ‘Libertà’, arriva a Palermo a bordo del Camper della Libertà per illustrare l’andamento della campagna elettorale e presentare il progetto Libertà. Cateno De Luca affronterà anche un tema cruciale per la regione: l’Accordo sul Fondo di Sviluppo e Coesione (FSC).

Cateno De Luca

“Così come ho già avuto modo di dire, faremo ricorso al Tar e, se necessario, procederemo con denunce in sede penale per quello che riteniamo un caso di voto di scambio – afferma De Luca – quell’accordo, firmato lunedì a Palermo dalla premier Giorgia Meloni e dal governatore siciliano Renato Schifani, riguarda la programmazione dei fondi FSC 2021/2027. È inaccettabile che si muovano con almeno due anni di ritardo, utilizzando risorse che spettano alla Sicilia per fini elettorali, e permettendo la rapina di 2 miliardi destinati al ponte di Salvini. Inoltre, solo il 40% dei comuni siciliani ha ricevuto fondi, escludendo il 60% degli enti che non appartengono alla loro parrocchia politica. I due De Luca insomma, prendono di petto Meloni, ma loro non hanno alcun fine elettorale?

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