Il delitto perché lei lo avrebbe minacciato di rivelare alla moglie un loro rapporto sessuale a pagamento se non le avesse dato 10mila euro. Poi confessa il delitto di un’altra donna: trovati i resti di Ana Maria Andrei.
Prato – “Ho ucciso Denisa perché mi ricattava”. Vasile Frumuzache, l’uomo fermato per l’omicidio di Maria Denisa Adas ha confessato. Il 32enne, romeno come la vittima, ha ammesso di averla strangolata e decapitata e di aver messo la testa in un sacco per l’immondizia per poi scaricare il corpo a Montecatini Terme, nel pistoiese. Il delitto perché lei lo avrebbe minacciato di rivelare alla moglie un loro rapporto sessuale a pagamento se non le avesse dato 10mila euro.
Il corpo senza vita di Maria Denisa è stato ritrovato ieri mattina vicino a un casolare abbandonato, nascosto tra i rovi. Ma l’orrore non era finito. Tra le rivelazioni-choc dell’uomo quella di un altro omicidio precedente, anche in quel caso una escort, Ana Maria Andrei, scomparsa il primo agosto 2024 a Montecatini. “Ha provato a scappare, l’ho accoltellata”, avrebbe detto Frumuzache. Gli inquirenti hanno trovati i resti.
Il ritrovamento del corpo di Denisa e l’identificazione
A ritrovare il corpo della 30enne i carabinieri, allertati da un sopralluogo della Procura di Prato. L’autopsia, programmata nelle prossime ore, chiarirà le cause della morte e l’eventuale presenza di segni di violenza. Denisa, originaria della Romania, viveva a Roma ma lavorava come escort, pubblicizzando i suoi servizi su piattaforme online. La sua scomparsa era stata denunciata il 16 maggio, dopo che i suoi profili sui siti di annunci erano stati disattivati e il suo telefono risultava irraggiungibile.
Chi è il killer: guardia giurata 32enne residente a Monsummano Terme
Dopo il ritrovamento del cadavere la svolta è arrivata con il fermo di un 32enne romeno, guardia giurata residente a Monsummano Terme, a pochi chilometri dal luogo del ritrovamento. Vasile Frumuzache è accusato di omicidio e soppressione di cadavere. Le indagini, condotte dai carabinieri di Prato con il supporto della squadra mobile di Pistoia, hanno raccolto prove schiaccianti: filmati di videosorveglianza hanno ripreso la Volkswagen Golf dell’indagato nei pressi del casolare e in altre zone chiave. I tabulati telefonici hanno confermato la presenza del fermato nelle vicinanze di Prato e Montecatini al momento della scomparsa di Denisa. Il GPS della Golf ha tracciato movimenti compatibili con il trasporto e l’occultamento del corpo.
Denisa decapitata e bruciata: delitto efferato
La confessione è arrivata durante l’interrogatorio di garanzia. Vasile Frumuzache ha detto agli inquirenti di aver ucciso la donna dopo aver consumato un rapporto sessuale a pagamento nel residence dove Denisa esercitava. Quindi l’ha decapitata, ha inserito il corpo in un trolley bianco e la testa in una valigia nera, sottratti alla vittima. Infine, ha trasportato il corpo nel luogo dove è stato ritrovato, nella campagna di Montecatini Terme (Pistoia). La testa, invece, l’ha bruciata con benzina e legna insieme alla valigia nel giardino di casa sua, a Monsummano Terme. Nei punti indicati sono state trovate tracce che verranno fatte analizzare dalla procura.
L’omicida ha detto agli inquirenti che Denisa lo aveva ricattato, pretendendo da lui 10mila euro per non rivelare alla moglie il tradimento e il sesso a pagamento. A suo dire lo avrebbe anche minacciato, sottolineando che le telecamere lo avevano ripreso mentre entrava nel residence e di avere contatti con persone che avrebbero potuto rintracciare la moglie.
Nella stessa indagine la procura ha effettuato un’altra perquisizione a un italiano il quale risulta esser stato in contatto con la vittima tra le 22,09 e le 23,36 del 15 maggio scorso, poco prima che Denise sparisse nel nulla. L’uomo risulta presente nel residence, ma non è indagato.