Milano, le vittime erano ignare di tutto. Filmati messi online su chat russe, i pagamenti avvenivano in criptovalute.
Milano – Cinque tecnici informatici, in alcuni casi installatori di impianti di videosorveglianza e dispositivi domotici, sono stati condannati dal Tribunale di Milano a pene comprese tra i 2 anni e mezzo e i 3 anni e mezzo di reclusione, con rito abbreviato. A stabilirlo è stato il giudice Cristian Mariani, accogliendo la richiesta del pubblico ministero Giovanni Tarzia. I reati contestati sono associazione per delinquere e detenzione e diffusione abusiva di codici di accesso a sistemi informatici.
Il gruppo era responsabile di una rete criminale specializzata nel violare le telecamere private installate in abitazioni ed esercizi commerciali, accedendo ai flussi video riservati. Le immagini — spesso relative a momenti di vita quotidiana e intima — venivano deviate su server esterni e le credenziali di accesso venivano poi vendute o scambiate online, attraverso una chat su VKontakte, popolare social network russo.
Telecamere hackerate e scene “catalogate”
Il meccanismo era suddiviso in tre fasi: dapprima, un software scansionava la rete in cerca di telecamere con credenziali di default o non aggiornate. Una volta ottenuto l’accesso, i flussi venivano catalogati in base al contenuto e alla tipologia della scena. Infine, le immagini venivano messe in vendita a prezzi irrisori: si parla di 50 credenziali a soli 10 euro. I pagamenti avvenivano in criptovalute, a riprova del carattere organizzato dell’attività illecita.
Nessuna denuncia, vittime ignare
Il caso è reso ancora più inquietante dal fatto che le migliaia di vittime non sono mai comparse in aula: ignare della violazione della loro privacy, non hanno mai potuto sporgere querela. Per questo motivo alcuni reati, come l’accesso abusivo a sistema informatico (art. 615-ter), non sono stati perseguiti per mancanza di denuncia formale.
Una vicenda che mette in luce la vulnerabilità dei sistemi domestici e l’importanza di modificare le credenziali predefinite dei dispositivi collegati alla rete, come telecamere, smart TV e altri oggetti dell’internet delle cose.