Nel corso della manifestazione pro Palestina a Milano spuntano cartelli choc contro Liliana Segre (“agente sionista”), il ministro Guido Crosetto e Riccardo Pacifici.
Roma – Nella Capitale sono state ulteriormente rafforzate le misure di sicurezza nelle aree sensibili legate alla comunità ebraica, in particolare nella zona del ghetto, a seguito della situazione in Medio Oriente, delle recenti manifestazioni e delle proteste a favore della Palestina programmate per l’anniversario del 7 ottobre, che sono state vietate nei giorni scorsi.
Anche a Venezia, il ghetto ebraico e altri potenziali obiettivi sensibili della città sono stati oggetto di un “rafforzamento” delle misure. La Questura di Venezia ha confermato che l’attenzione era già alta. La situazione è monitorata costantemente dalle forze dell’ordine e dal Prefetto di Venezia.
Nel frattempo, a Roma e Milano, manifestazioni pro Palestina hanno visto la partecipazione di centinaia di persone. A Milano alcuni manifestanti hanno esposto cartelli provocatori, tra cui uno raffigurante Liliana Segre con l’accusa di essere un “agente sionista”, insieme ad altri nomi come il ministro della Difesa Guido Crosetto e Riccardo Pacifici. Sull’episodio è arrivata la “condanna ferma e decisa” del presidente del Senato Ignazio La Russa.
L’attenzione ora è rivolta alla manifestazione prevista a Roma per sabato, alla vigilia dell’anniversario del 7 ottobre, corteo che è stato vietato dalla questura. Intanto oggi, durante un sit-in al Pantheon, circa 250 persone, tra cui studenti e attivisti, hanno chiesto la fine dei bombardamenti in Libano e la cessazione delle operazioni a Gaza, esponendo striscioni e gridando slogan come “Palestina Libera”.
“Siamo a un passo dalla caccia all’ebreo e da atti di aperta violenza nei confronti di istituzioni ebraiche religiose e non e dei loro rappresentanti”. Lo sottolinea in una nota Walker Meghnagi, presidente della comunità ebraica di Milano commentando i cartelli comparsi ieri durante la manifestazione.