La Grecia continua a bruciare. In migliaia sono scappati dalle isole interessate dai roghi, per il ministro Tajani i 2mila italiani non sono in pericolo.
CORFÙ – Brucia ancora la Grecia. Se la situazione a Rodi è critica con tre fronti di fuoco alimentati dal vento, a Corfù le fiamme hanno iniziato ad avanzare. Così da costringere le autorità a fare evacuare più di 2.500 persone.
I turisti delle zone di Kalami, Nisaki e Mparmpati sono gradualmente rientrati nei loro hotel, dopo la nottata passato allo stadio e nel teatro municipale dell’isola.
Le fiamme sono divampate alle pendici del monte Pantokratoras, e stando al racconto fornito dal primo cittadino alle televisioni greche, si tratterebbe di un incendio doloso.
Preoccupa ancora la situazione a Rodi, dove per il settimo giorno consecutivo l’isola continua a bruciare. Sono più di 30mila le persone allontanate dalle proprie abitazioni, mentre i vigili del fuoco, arrivati anche dall’Italia, stanno tentando di domare le fiamme.
La situazione è critica anche sull’isola di Evia, a Karystos, dove le fiamme di un incendio boschivo minacciano alcuni insediamenti, per questo le autorità hanno fatto evacuare i centri abitati di Platys Gialos, Livadi, Kastri, Potami, Pernaraki e Platanistos.
Per la Farnesina, sarebbero circa 2mila i cittadini italiani nelle aree coinvolte dagli incendi. Ma il ministro degli Esteri Antonio Tajani, assicura che “al momento non ci sono segnalazioni di italiani in pericolo, ci sono solo difficoltà dovute ai rientri in Italia con aeroporti superaffollati. Non c’è nessun italiano in pericolo“.