Gorizia: filmava le bambine in bagno al centro estivo, 40enne condannato a 2 anni

L’operatore di un’associazione goriziana ha patteggiato davanti al gip: dovrà anche pagare 9mila euro.

Gorizia – Due anni di reclusione, interdizione perpetua da scuole, centri estivi e in generale da luoghi pubblici frequentati da minori, oltre a due anni di interdizione dai pubblici uffici e una pena pecuniaria di 9.000 euro. Questa la pena a cui è stato condannato un uomo di quasi 40 anni della provincia di Gorizia, che ha dovuto rispondere davanti al gip di produzione di materiale pedo-pornografico  con l’aggravante del coinvolgimento di under 16 e del ruolo di fiducia dell’indagato “a cui il minore era affidato per ragioni di cura, educazione, istruzione, vigilanza”. Tra le accuse anche violenza privata e interferenze illecite nella vita privata. L’uomo ha patteggiato, tra la rabbia, la delusione e lo sconcerto di alcuni genitori presenti.

Secondo l’accusa l’uomo, operatore di un’associazione che si occupa di attività giovanile attiva in diverse zone della regione, aveva ripreso alcune bambine tra i 7 e i 9 anni mentre erano alla toilette. Cinque in tutto le vittime, 4 delle quali frequentavano attività ricreative in un centro estivo di Farra d’Isonzo e una un centro di Udine.

Le indagini sono partite dopo la segnalazione di una bambina, che si è accorta della presenza di un cellulare in bagno, settato sulla modalità registrazione e appoggiato sul pavimento. Il 40enne si trovava da novembre ai domiciliari nella sua abitazione in provincia di Gorizia.

Ancora non del tutto chiaro ciò che l’uomo avrebbe voluto fare delle immagini che aveva raccolto: era, infatti, incensurato e senza precedenti e non ci sono evidenze su un’eventuale cessione o pubblicazione del materiale filmato.

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