Gli aerotaxi di Palermo evadono i tributi ambientali: beccati dalla Finanza

Tra i vettori individuati, riscontrate quasi l’84% di irregolarità: solo 30 avevano regolarmente corrisposto l’imposta dovuta.

Palermo – I finanzieri del Comando Provinciale di Palermo, nell’ambito di autonoma attività di polizia economico-finanziaria, hanno svolto controlli finalizzati all’accertamento del corretto adempimento dell’imposta erariale prevista per i voli “aerotaxi” scoprendo un’evasione fiscale di circa 1 milione di euro.

L’articolata attività, condotta dalle fiamme gialle della Compagnia di Palermo-Punta Raisi impegnate presso lo scalo “Falcone e Borsellino” del capoluogo siciliano, mirava al riscontro dell’avvenuto versamento dell’imposta dovuta per i voli degli aerotaxi – velivoli con soggetti giuridici operanti nel settore del noleggio – e corrisposta dai passeggeri ai vettori aerei, sui quali ricade l’obbligo del successivo versamento nelle casse dell’erario.

L’imposta, istituita nel 2011, rientra tra i cosiddetti tributi ambientali, volti a tassare i servizi aventi un impatto negativo sull’ambiente, ed è quantificata in funzione della tratta percorsa per singolo passeggero per un importo pari a 10,00 euro per le tratte inferiori a 100 km, a 100,00 euro in caso di tragitto inferiore a 1.500 km e a 200,00 euro per le percorrenze superiori a 1.500 km.

Nel corso degli approfondimenti effettuati, sono state analizzate oltre 10.000 movimentazioni aeree, 184 vettori, 3.409 voli aerotaxi e un totale di circa 12.000 passeggeri. L’esame incrociato delle Dichiarazioni Uniche del Vettore e della documentazione presentata dalle società di aerotaxi, per le annualità 2020-2024, ha permesso l’individuazione di numerose irregolarità da parte di operatori sia nazionali che esteri, diversi aventi sede anche negli Stati Uniti, Brasile, Cina, Corea del Sud e Sud Africa e l’individuazione del complessivo debito verso le casse dello Stato che ammonta a € 873.323,00 per un totale comprensivo di sanzioni pari a € 1.219.520,00.

Tra i vettori individuati, la percentuale di irregolarità rilevata è pari all’83,7%: solo 30 vettori risultano aver regolarmente corrisposto l’imposta dovuta ab origine; 14 operatori hanno invece già assolto gli obblighi fiscali a seguito del controllo effettuato, aderendo alle agevolazioni consentite dalla norma in tema di riconoscimento di minori sanzioni.

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