Il presidente Nesta attacca: “Il dibattito non è solo tra magistratura e politica. Serve una forte mobilitazione della classe forense”.
Roma – “La voce dell’avvocatura è stata completamente nascosta, oscurata, quasi che il dibattito sulla Riforma della Giustizia sia un dialogo a due fra magistratura e politica. Una situazione intollerabile che rende necessaria una forte mobilitazione della classe forense a livello nazionale”. Lo denuncia il presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma, Paolo Nesta.
”All’inaugurazione dell’anno giudiziario in Corte d’Appello a Roma abbiamo sentito autorevoli esponenti della magistratura dire che gli avvocati sono portatori di interessi privati e dunque non dovrebbero avere voce in capitolo nel dibattito sulla riforma – attacca Nesta – una posizione intollerabile che denota la totale ignoranza dei principi costituzionali del processo accusatorio che richiede un giudice terzo e imparziale rispetto al pubblico ministero e al difensore. Sono nozioni da primo anno di giurisprudenza, eppure vengono dimenticate“.
Nesta fa notare: ”La nostra Carta fondamentale all’articolo 111, comma 2, della Costituzione prevede la
parità tra accusa e difesa, eppure quando si parla di riforme, di separazione delle carriere tra giudici e pm, la voce degli avvocati non viene minimamente ascoltata. Guardate al trattamento riservato all’Organismo Congressuale Forense, il cui intervento all’anno giudiziario è stato relegato in coda. Davanti a tutto questo l’avvocatura deve reagire con forza”. ”Ci troviamo in una situazione drammatica per la giustizia – prosegue – in cui nel settore penale il processo telematico arranca, nel civile la durata media effettiva dei procedimenti a Roma in Tribunale è passata dai 433 giorni del 2022 ai 460 giorni del 2023, in cui nelle carceri si registra una drammatica epidemia di suicidi, 88 nel 2024“.
Davanti a “questi brillanti risultati, forse è il caso di ascoltare anche i suggerimenti degli avvocati. Che, lo ricordiamo a certi giudici, non sono portatori di interessi privati, ma di un interesse superiore: la difesa del giusto processo nell’interesse dei cittadini e per la tutela dello Stato di diritto”, conclude Nesta.