Giro di banconote false a Taranto: scatta il sequestro da 7900 euro

Operazione della Gdf per la ricostruzione della filiera, tra truffa e riciclaggio. In campo anche il Centro analisi della Banca d’Italia.

Taranto – È di oltre 7.900 euro il valore delle 206 banconote false sequestrate dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Taranto a seguito di attività dirette a contrastare il fenomeno del cosiddetto “falso nummario”. In tale contesto, gli approfondimenti delle Fiamme Gialle tarantine sono stati finalizzati a ricostruire l’intera filiera del falso, partendo anche dal singolo detentore di banconota contraffatta, per individuare le eventuali ipotesi di reato connesse, quali la truffa e il riciclaggio.

La “classifica” delle banconote false sequestrate vede tra i primi posti i tagli da 20 euro (104 banconote per un valore di 2.080 euro) e 50 euro (80 banconote per un valore di 4.000 euro), seguiti da quello da 100 euro (18 esemplari per un corrispondente valore pari a 1.800 euro). Nelle restanti posizioni figurano le banconote con tagli da 10 euro (2 pezzi) e 5 euro (2 pezzi), mentre non si registra la presenza di banconote da 200 e 500 euro.

Un significativo supporto alle indagini arriva anche dalle sinergie attuate con il Centro Nazionale Analisi (C.N.A.) della Banca d’Italia, che rimette periodicamente a questo Comando Provinciale le banconote già riconosciute false, sulle quali vengono esperiti approfondimenti investigativi utili a rilevare potenziali collegamenti con episodi criminosi che hanno interessato la provincia di Taranto.

Lotta alla criminalità economico-finanziaria e sicurezza in materia di circolazione dell’euro e degli altri mezzi di pagamento: sono queste le prerogative di legge affidate al Corpo per arginare l’immissione sul mercato di banconote e monete contraffatte, a tutela del corretto funzionamento dei mercati dei capitali e a salvaguardia della fiducia che il pubblico ripone nell’utilizzo della valuta. Un comparto di specialità definito dal Decreto Legislativo 19 agosto 2016, n. 177, nell’ambito della razionalizzazione delle funzioni di polizia e dei servizi strumentali, con il quale è stato affidato al Corpo il compito preminente della vigilanza del settore, affrontata nella duplice funzione di polizia economica e finanziaria e di polizia giudiziaria, quest’ultima volta alla ricerca, prevenzione e repressione dei correlati reati contro il patrimonio.

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