Giornalista aggredito da 4 poliziotti: definitiva la condanna in Cassazione

I quattro agenti di polizia che picchiarono il giornalista Stefano Origone durante una manifestazione dovranno scontare un anno di reclusione per lesioni volontarie.

Genova – I giudici della Suprema Corte hanno condannato, in via definitiva, i quattro poliziotti del reparto Mobile che aggredirono il giornalista Stefano Origone nel 2019. Origone seguiva, come cronista, una manifestazione contro il comizio di un gruppo di estrema destra.

A distanza di sei anni dai fatti si chiude la vicenda giudiziaria che ha visto come protagonista e vittima di una brutale aggressione Stegano Origone, il giornalista di ‘Repubblica’ picchiato da quattro agenti di polizia durante una manifestazione contro un comizio di CasaPound. Era il 23 maggio del 2019 quando Origone veniva preso a calci e manganellate. Da quell’aggressione ne uscirà con fratture a costole e dita di una mano, traumi cranici e numerosi ematomi.

Bocciando il ricorso dei quattro agenti, i giudici romani mettono la parola ‘fine’ alla vicenda dopo un processo in primo grado e due di appello, dopo che la Cassazione aveva annullato con rinvio la precedente sentenza, con cui gli agenti erano stati condannati a pagare oltre 2mila e 500 euro di multa ciascuno per lesioni colpose. In primo grado, invece, il Giudice dell’Udienza Preliminare non aveva riconosciuto le lesioni volontarie, condannando i quattro agenti a 40 giorni per eccesso colposo di legittima difesa.

La polizia durante la manifestazione

Confermando la sentenza della Corte di Appello di Genova, la Cassazione condanna definitivamente i quattro poliziotti del Reparto Mobile – Stefano Mercadanti, Luca Barone, Fabio Pesci e Angelo Giardina – a scontare la pena di un anno di reclusione con la condizionale. Gli agenti, colpevoli del reato di lesione aggravata volontaria, dovranno risarcire il giornalista del danno biologico, patrimoniale e morale e sostenere le spese legali. La Cassazione ha anche disposto il trasferimento degli atti al Ministero dell’Interno che dovrà ora prendere provvedimenti.

Una sentenza giusta”, commenta il giornalista Stefano Origone, assistito dall’avvocato Cesare Manzitti, dopo aver appreso della condanna definitiva a sei anni dal calvario giudiziario.

“Il riconoscimento del pestaggio di Origone – spiega Tommaso Fregatti, presidente Odg Liguria – arriva dopo una lunga e tortuosa battaglia durata più di sei anni. C’è ancora il rammarico per la decisione dei giudici che hanno tenuto le associazioni di categoria fuori da un processo in cui erano evidenti sin da subito gli abusi compiuti da quegli agenti nei confronti del collega”.