Nel mirino della Gdf altri percettori del sussidio che, all’insaputa del Fisco, avevano aperto attività in Svizzera. La truffa all’Inps supera i 330mila euro.
Varese – Continua la lotta dei finanzieri ai “furbetti” del Reddito di cittadinanza. Questa volta nella rete delle Fiamme gialle varesine sono finiti sedicenti bisognosi, residenti a Luino, Cantello, Gallarate, Busto Arsizio e Saronno che avevano avviato attività imprenditoriali in Svizzera e altri titolari di conti di gioco on line delle cui vincite il Fisco era tenuto all’oscuro.
Gli accertamenti hanno dapprima consentito di denunciare 12 percettori del sostegno al reddito per l’omessa e/o falsa comunicazione all’INPS circa la propria situazione patrimoniale e reddituale, tra cui anche l’avvio di attività lavorative svolte nella vicina Svizzera. In un caso, inoltre, è stato rilevato che un imprenditore, socio unico e amministratore di una Srl operante nel settore dell’edilizia, attraverso artifizi contabili, aveva omesso di dichiarare redditi pur di mantenere l’erogazione della misura.
Altri percettori era titolari di conti di gioco che, attraverso la mancata indicazione nella Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) dei redditi derivanti dalle vincite da “giocate online”, hanno fornito informazioni non veritiere sulla propria posizione reddituale, continuando a percepire il sussidio.
Alcuni beneficiari del RdC, infatti, sono risultati titolari di conti di gioco online, utilizzati assiduamente per effettuare scommesse su eventi sportivi, oltre che per prendere parte a tornei di poker o altri giochi da tavolo. Su tali conti di gioco sono state accreditate, in alcuni casi, somme di denaro per centinaia di migliaia di euro, palesemente incompatibili con uno stato di indigenza economica.
In tal senso le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Varese, una volta individuata la platea di giocatori, operativamente denominata “giocatori incoerenti”, hanno agito in coerenza con la recente sentenza della Corte Costituzionale, la quale stabilisce che le “vincite da gioco” costituiscono informazioni da considerare per poter accedere alla misura. La Consulta ha affermato, infatti, che il Reddito di cittadinanza è: “Strutturato in modo da non poter venire in aiuto alle persone che, in forza delle vincite lorde da gioco conseguite nel periodo precedente alla richiesta, superino le soglie reddituali di accesso”. Il gioco, infatti, assume il carattere di una “spesa voluttuaria”, “e non si può pretendere che la solidarietà pubblica si faccia carico di una spesa di tal genere”, tanto più che la Consulta, con una propria nota del marzo 2024, ha precisato che: “La disciplina del Rdc vieta espressamente di utilizzarne gli introiti per il gioco”.
Nel complesso, gli accertamenti effettuati hanno consentito di constatare importi indebitamente percepiti, da parte dei 29 soggetti denunciati, superiori a 330mila euro. I responsabili sono stati, inoltre, segnalati all’INPS per il recupero delle somme indebitamente richieste e ottenute.