Roberto Basso, 64 anni, è stato trovato cadavere dal fratello, fra testa e collo lesioni compatibili con un possibile strangolamento. Si attende l’autopsia.
Venezia – E’ giallo a Jesolo, dove un tabaccaio 64enne, Roberto Basso, è stato trovato morto lunedì mattina nella sua abitazione di via Antiche Mura 5. La vittima, celibe, era un uomo tranquillo e riservato e viveva da solo in una villetta isolata: fino a qualche tempo abitava con la madre anziana, poi deceduta. A ritrovare il corpo è stato il fratello, che ha chiamato i parenti e poi ha dato l’allarme. Sul posto sono giunti i carabinieri della Compagnia di San Donà, i colleghi di Venezia, i Ris e gli specialisti della medicina legale di Padova.
Il medico legale, dopo la prima ispezione sul corpo, ha riscontrato fra testa e il collo di Basso alcuni segni che potrebbero far pensare a uno strangolamento oppure potrebbero essere state provocate da un oggetto a punta. Riscontrato anche un trauma cranico dovuto alla caduta al suolo. In attesa dei risultati dell’autopsia, in programma domani, tutte le piste rimangono aperte, compresa quella di un incidente domestico. Ma intanto la procura di Venezia ha aperto un fascicolo d’indagine per omicidio volontario.
Il 64enne era proprietario di una tabaccheria nella zona del Lido di Jesolo, era molto conosciuto e aveva una compartecipazione economica in un hotel insieme al fratello. Il decesso è avvenuto sicuramente nella notte di lunedì: il 64enne era ancora vivo dieci minuti prima di mezzanotte, quando un filmato registrato da una videocamera di sorveglianza di un negozio di abbigliamento vicino alla tabaccheria lo ha immortalato mentre abbassava la saracinesca. Finita la giornata di lavoro, Basso è andato a casa, a Jesolo Paese, ed è lì che poco dopo è morto.
Per ora è ignoto sia il presunto autore del delitto così come l’eventuale movente, né c’è traccia dell’eventuale arma usata per uccidere Basso. Il tabaccaio era un uomo schivo ma mite e benvoluto da tutti: per questo qualcuno vocifera di possibili rapporti tesi tra Basso e il fratello, sui quali al momento non c’è riscontro. Ad acuire il mistero anche il portone d’ingresso, che, risultava chiuso dall’interno.