L’ex bidello Francesco Capuano colpito alla tempia e due volte ai lati della fronte. Si cercano arma e bossoli e si scava nel passato del 79enne. In campo anche il Ris.
Mantova – Freddato con tre colpi di pistola sparati a bruciapelo, tutti alla testa. E’ morto così Francesco Capuano, ex bidello di 79 anni, la mattina del 23 dicembre scorso nel garage della sua abitazione a Suzzara, nel Mantovano. L’uomo era seduto al posto di guida della sua auto quando, tra le 9 e le 9.30, è stato raggiunto dall’assassino. Il killer lo avrebbe atteso, agendo in un momento in cui la vittima era sola.
L’autopsia, condotta all’ospedale Carlo Poma di Mantova, ha confermato che Capuano è stato colpito alla tempia e due volte ai lati della fronte. I proiettili estratti saranno esaminati nei prossimi giorni dal Ris di Parma, che effettuerà anche rilievi nell’appartamento, tuttora sotto sequestro, dove la vittima viveva con la figlia.
Dai primi elementi, sembra appurato che il killer conoscesse le abitudini del pensionato e avrebbe organizzato un agguato premeditato. Capuano era solito uscire ogni giorno in auto dopo che la figlia, Rosa, gli aveva aperto la porta del garage. È stata proprio lei a trovare il corpo del padre riverso sul volante, al suo ritorno.
Nessun indizio, per ora, sul movente. Nato a Napoli, Francesco Capuano aveva lavorato come bidello in una scuola di Scampia prima di trasferirsi nel 2010 a Suzzara con la moglie e due dei quattro figli. Dopo la morte della consorte, viveva con la figlia Rosa, 46 anni. I vicini lo descrivono come una persona tranquilla e rispettabile, senza conflitti noti.
Le autorità stanno setacciando il passato della vittima per cercare eventuali collegamenti con il delitto, ma al momento non emergono elementi riconducibili a un’esecuzione mafiosa. Potrebbe trattarsi piuttosto, questa l’ipotesi, di un possibile movente personale. Si cercano anche l’arma e i bossoli: le ispezioni nei cassonetti e nelle aiuole della zona finora non hanno dato risultati.