A trovare il corpo la sorella e il cognato, insospettiti perché lui non rispondeva ai messaggi. Oggi l’autopsia.
Bari – Si indaga senza sosta sulla morte di Franco Dogna, il 63enne trovato cadavere la mattina dell’8 gennaio nella sua abitazione a Santo Spirito, quartiere a nord di Bari. Sul corpo ferite da arma da taglio.
Dogna viveva da solo, non aveva figli ed era un dipendente di Exprivia, un’azienda di Molfetta specializzata in progettazione e sviluppo di tecnologie software, e lavorava in smartworking da casa. A dare l’allarme, a quanto si apprende, è stata la sorella, che non aveva sue notizie da ore e non rispondeva ai messaggi.
La donna è entrata insieme al marito nell’appartamento, dopo aver chiesto aiuto al vicino per aprire la porta del cancello di cui non avevano la chiave. Dogna era disteso a pancia in giù in una pozza di sangue e l’appartamento era in disordine, ma senza segni di effrazione. Il che spinge gli inquirenti a pensare che il 63enne conoscesse il suo assassino. Quest’ultimo dopo il delitto sarebbe fuggito lasciando tracce di sangue sulle scale della palazzina di via Torino 14 e per strada, dileguandosi nel nulla.
Oltre alla sorella, a insospettirsi sul silenzio di Franco era stato anche Nicola Moretti, suo vicino e caro amico, con il quale il 63enne era solito andare a pesca e prendersi un caffè ogni mattina. Mercoledì mattina Moretti ha provato a mettersi in contatto con Dogna ma senza successo, il che ha contribuito a far scattare l’allarme.
I carabinieri, coordinati dalla pm Carla Spagnuolo, stanno indagando sul possibile movente, cosa non facile perché Dogna, dedito al volontariato, era un uomo socievole, benvoluto da tutti e senza problemi economici. Al momento non si esclude nessuna pista, dalla lite finita male a un tentativo di rapina.
I carabinieri hanno acquisito le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona e sentito i vicini, che hanno riferito di aver sentito delle urla nella notte tra martedì e mercoledì, quando presumibilmente Dogna è stato ucciso. A chiarire la dinamica dell’omicidio sarà oggi l’autopsia, ordinata dalla Procura di Bari. L’arma del delitto, probabilmente un coltello, non è stata ancora ritrovato.