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Genova, stuprarono barista: sudamericani passano dai domiciliari al carcere

Il giudice cambia la decisione e inasprisce la misura cautelare: “Possono violentare ancora”.

Genova – Due uomini sudamericani di 47 e 29 anni sono stati arrestati con l’accusa di stupro di gruppo e lesioni gravissime nei confronti di una giovane barista di 25 anni. I fatti risalgono a settembre, quando la vittima, dopo una lite col fidanzato, decide di trascorrere la serata in un locale dove incontra i due aggressori. Dopo aver bevuto insieme, i ricordi della donna diventano confusi e si risveglia in una casa a Sampierdarena con la sensazione di aver subito qualcosa di grave. Quattro giorni dopo, i dolori insistenti la spingono a recarsi in ospedale dove vengono confermate le lesioni e attivato il protocollo per gli abusi.

Le indagini dei carabinieri, supportate dalle immagini delle telecamere di sorveglianza, identificano i due responsabili che inizialmente vengono solo denunciati. Tuttavia, i risultati degli accertamenti medici confermano lesioni permanenti causate dall’aggressione. Uno degli aggressori tenta anche di intimidire la vittima affinché ritiri la querela. Il pubblico ministero, ottenuti i risultati medici e riscontri sull’identità dei due, chiede l’arresto.

Il giudice inizialmente dispone gli arresti domiciliari, ma il Riesame accoglie l’impugnazione del pubblico ministero e ordina il carcere, motivando la decisione con il rischio che possano commettere ulteriori violenze e la gravità del gesto. Nonostante ciò, l’inasprimento della misura cautelare non è ancora esecutivo poiché i difensori dei due, gli avvocati Igor Dante e Pierpaolo Bottino, hanno deciso di impugnare la decisione.

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