Il capogruppo di Forza Italia al Senato nel penitenziario romano nell’ambito della campagna di attenzione avviata dal partito.
Roma – ”Oggi mi sono recato in visita al carcere di Rebibbia per constatare lo stato della struttura nell’ambito della campagna di attenzione di Forza Italia alla situazione carceraria. Ho incontrato la direttrice Mascolo, con la quale ci siamo confrontati sui problemi dell’importante istituto penitenziario romano, ed i rappresentanti del personale della Polizia penitenziaria. Nel corso della visita al carcere ho incontrato Gianni Alemanno, con il quale mi sono intrattenuto, così come con altri detenuti, nella sezione del carcere dove sta scontando una condanna”. Lo dichiara il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri.
“Ho raccolto osservazioni dei detenuti circa l’andamento della giustizia e della situazione carceraria riscontrando una forte preoccupazione soprattutto per le procedure che riguardano i tribunali di sorveglianza. Per quanto riguarda poi la situazione di Alemanno mi auguro che le iniziative dei suoi legali trovino presto ascolto presso la Magistratura”. I giudici di sorveglianza, chiamati a valutare la conferma della detenzione in carcere o il ritorno ai servizi sociali, hanno infatti deciso che Alemanno debba scontare una pena a 1 anno e 10 mesi per l’accusa di traffico di influenze illecite. La decisione dei magistrati non ha riconosciuto i quattro mesi svolti ai servizi sociali dall’ex sindaco tra il novembre del 2023 e il febbraio del 2024.

Nel corso dell’udienza del 24 gennaio scorso l’ex primo cittadino aveva ammesso di “avere sbagliato e di averlo fatto perché innamorato della politica”. I suoi difensori valutano ora un ricorso in Cassazione per impugnare la decisione della sorveglianza. “Stupisce, al pari di un arresto la notte di Capodanno, che non sia stato considerato neppure il parere del Procuratore generale, che salvava il primo periodo di affidamento”, aveva commentato Cesare Placanica, difensore di Alemanno. I giudici parlano di “sostanziale fallimento del beneficio” dei servizi sociali all’ex sindaco “che deve revocarsi con effetto ex tunc, dovendosi ritenere inficiata l’intera prova alla luce di tutti gli elementi acquisiti, indice di un totale ed assoluto allontanamento dalle finalità proprie dell’istituto”.
Per il tribunale, “non vi è alcuno spazio valutativo favorevole per ammettere Alemanno alla misura meno afflittiva della detenzione domiciliare, invocata dalla difesa, non essendo formulabile un giudizio né di meritevolezza, né di affidabilità, né di cessata probabilità di commissione dei reati”. Gli impegni e la passione politica, a parere dei giudici, “non possono in alcun modo giustificare una attività illecita così strutturata, capillare, ostinata”.