le sorelle cappa

“Quel cretino se devono incastrarlo, lo incastrano”: le intercettazioni-choc su Garlasco

A 18 anni dal delitto, chiamate e messaggi forniscono nuovi elementi sui rapporti tra i Cappa e i Poggi. Chiara ricevette 4 telefonate anonime e 3 da parte di Sempio nei giorni precedenti il delitto. L’ombra di un movente nascosto.

Pavia – “Quel cretino lì se devono incastrarlo, lo incastrano”. A 18 anni dall’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco il 13 agosto 2007, tornano sotto i riflettori vecchie intercettazioni e nuovi spunti investigativi che potrebbero riaprire scenari inediti sul delitto. Nelle conversazioni emergono i nomi della famiglia Cappa, vicini di casa dei Poggi, e ipotesi mai completamente approfondite: un secondo cellulare, una serie di telefonate anonime, e un possibile “uomo adulto di Garlasco” coinvolto in presunti intrallazzi.

Papà Cappa alla figlia Stefania: “Quesl cretino (Stasi) lo incastrano”

Una delle frasi più forti arriva dal padre Ermanno Cappa alla figlia Stefania: “Quel cretino lì, se devono incastrarlo, lo incastrano». Il “cretino” sarebbe Alberto Stasi, fidanzato della vittima e condannato in via definitiva a 16 anni nel 2015. Le intercettazioni risalgono ai giorni immediatamente successivi al delitto e sono state riesumate oggi dai magistrati di Pavia, alla ricerca di un secondo possibile responsabile o di un movente ancora oscuro.

Omicidio pianificato? Le 4 telefonate anonime

Gli inquirenti, tra cui il procuratore Fabio Napoleone e le pm De Stefano e Rizza, lavorano sulla possibilità che l’omicidio sia stato pianificato da più di una persona, magari non presente sulla scena del crimine. Un’ipotesi sostenuta anche da tracce di DNA estraneo rinvenute nella villetta di via Pascoli. E ci sono le quattro chiamate anonime ricevute da Chiara nel giorno della sua morte, effettuate da utenze che avevano la funzione di anonimizzazione attiva, tra cui quella della casa di Stasi.

Il ruolo della famiglia Cappa

Le nuove indagini mirano anche a chiarire il ruolo della famiglia Cappa, che possedeva le chiavi dell’abitazione e conosceva il sistema d’allarme. Stefania, intercettata, si mostra infastidita dai sospetti: «Gliel’ho detto! Prendete pure tutta la mia casa, ma che caz…». Un atteggiamento difensivo, ma non privo di contraddizioni.

Tre telefonate di Sempio prima dell’omicidio

Infine, si torna a parlare di Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara, e delle sue chiamate prima della morte della ragazza: 21 in totale, tre delle quali effettuate dal suo cellulare nei giorni precedenti all’omicidio. Un dettaglio che riapre anche le ombre sull’eventuale ruolo del giovane nell’intera vicenda.

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