G7, Tajani porta il caso Trentini al summit: “Liberare i detenuti politici in Venezuela”

Il ministro degli Esteri ha sottolineato di essere in contatto con la madre del 45enne cooperante veneziano arrestato il 15 novembre scorso.

Roma – Al G7 parleremo anche della questione Venezuela. Noi abbiamo alcuni italiani che sono detenuti
ingiustamente, un giovane anche, Trentini. Da ieri sono di nuovo in contatto con la mamma. Chiederemo la liberazione immediata di tutti i detenuti politici, di tutti i detenuti ingiustamente e senza motivazione nelle carceri del Venezuela”. Lo ha affermato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un punto stampa al G7 Esteri in Quebec, parlando del caso del cooperante Alberto Trentini detenuto da metà novembre scorso. Tajani nei giorni scorsi ha spiegato che è una trattativa difficile quella per la liberazione di Alberto Trentini, il 45enne cooperante veneziano arrestato in Venezuela il 15 novembre scorso durante una missione umanitaria.

Il governo italiano è silenziosamente al lavoro ma ammette che la strada per riportarlo a casa è irta di difficoltà. “Stiamo seguendo una difficile situazione perché sappiamo che à detenuto, che è in buone condizioni ma la trattativa per farlo uscire dal carcere è molto, molto, molto complicata”. “La stiamo seguendo ogni giorno come tutti gli altri 2.500 italiani detenuti nel mondo, abbiamo – prosegue Tajani – fatto sempre tutto il possibile ma non dipende da noi e sapendo bene la situazione del Venezuela ci rendiamo conto di quanto complicata sia qualsiasi trattativa per farlo uscire dal carcere”.

Antonio Tajani

E ancora il vicepremier, parlando della delicatezza della trattativa ha spiegato: “Stiamo investendo ogni sforzo per favorirne il rientro ma dire di più sul caso lo esporrebbe a rischi”. Nel frattempo da qualche giorno è partito il digiuno a staffetta lanciato da familiari e sostenitori di Alberto Trentini. Per tutto il mese di marzo sarà possibile digiunare a turno, per ventiquattr’ore. Per prendere parte alla staffetta del digiuno basta compilare il modulo sul sito bit.ly/digiuno-alberto-trentini, indicando i propri dati e il giorno in cui si desidera aderire. L’iniziativa è stata lanciata sulla pagina Facebook “Alberto Trentini libero”.

Di certo la situazione in Venezuela non è delle migliori: la vicenda di Trentini si inquadra nel clima di forte tensione che si è venuto a creare dopo le elezioni presidenziali del 28 luglio che hanno confermato Maduro (ma l’esito è stato oggetto di contestazioni e proteste): da allora in Venezuela sono stati arrestati 127 cittadini stranieri (svizzeri, tedeschi, americani, spagnoli, italiani, ucraini, albanesi e olandesi) che ora sono detenuti

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