Funerale di Giulia, domani attese 10 mila persone. Zaia proclama il lutto

Le esequie fissate per le 11 nella Basilica di Santa Giustina a Padova. Si potrà assistere alla funzione dalla piazza dove sono allestiti i maxischermi. Presenti molte autorità. Per Filippo disposta la custodia aperta: se vorrà potrà guardare i funerali di Giulia in tv.

Padova – Al funerale di Giulia Cecchettin, che si terrà domani, martedì 5 dicembre, sono attese oltre 10 mila persone. Troppe per entrare nella chiesa di Santa Giustina di Padova in Prato della Valle, che ospiterà le esequie con inizio alle ore 11. I tanti venuti per l’ultimo saluto alla vittima, barbaramente uccisa a coltellate dall’ex fidanzato Filippo Turetta e poi abbandonata, cadavere, vicino al lago di Barcis, potranno assistere alla funzione nell’ampia piazza di fronte alla basilica, dove saranno allestiti diversi maxischermi. Al funerale della 22enne parteciperanno anche diverse autorità e personalità della politica e delle istituzioni. I dettagli del brutale omicidio sono stati svelati dall’autopsia, tenutasi il primo dicembre.

La Basilica di Santa Giustina a Padova, dove saranno celebrate le esequie di Giulia Cecchettin
La Basilica di Santa Giustina a Padova, dove saranno celebrate le esequie di Giulia Cecchettin

La premier Giorgia Meloni forse presente, Mattarella no

Confermata la presenza di alcune delle più alte cariche dello Stato. I piani di sicurezza sono pronti anche ad accogliere eventualmente anche la premier Giorgia Meloni, qualora decidesse di partecipare alla cerimonia. Era girata voce che potesse essere presente anche il capo dello Stato Sergio Mattarella ma c’è stata una smentita. Il Comune di Padova si è impegnato a garantire la massima disponibilità affinché la cerimonia si svolga in serenità e sicurezza, prevedendo un piano del traffico adeguato per gestire l’afflusso previsto di 10mila persone in Prato della valle.

Turetta esce dall’isolamento: seguirà i funerali alla tv

Intanto Filippo Turetta nel carcere di Montorio Veronese ha cambiato cella ed è passato al regime di “custodia aperta”: starà cioè una cella con la porta aperta e sarà libero di camminare per il corridoio del reparto di infermeria, dove potrà incontrare tutti gli altri detenuti (in totale sono 19, ristretti in 16 celle). Secondo alcune indiscrezioni Filippo appare “tranquillo”, si starebbe ambientando e andrebbe d’accordo con il suo compagno di cella, un detenuto di 50-60 anni condannato per reati finanziari e la cui pena finirà nel 2031. Secondo quanto si apprende, potrà guardare la tv e se vorrà potrà seguire funerali Giulia.

Il papà di Giulia leggerà un messaggio

Il papà di Giulia ha annunciato di stare preparando un messaggio, che leggerà domani. «Non sono bravo con le parole – ha detto Gino Cecchettin -, chiedetemi semmai di elettronica ma sto cercando di dire le cose al meglio perché rimanga un messaggio». Davanti a casa sua a Vignovo, il paesino in provincia di Venezia dove la ragazza viveva con i genitori, continuano ad arrivare biglietti e mazzi di fiori: «Non so più dove metterli, un po’ li porto al cimitero ma non so più dove metterli»

Funerali di Giulia, Zaia indice il lutto regionale

Intanto il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha emesso, in coordinamento con le Prefetture della regione, l’ordinanza con cui viene decretato il lutto regionale per la giornata di domani.     “Martedì, per le esequie di Giulia – afferma Zaia in una nota – chiedo all’intero Veneto un segnale corale, forte e chiaro, contro la violenza di genere. Una giornata che diventi indelebile, che segni il passo perché fatti come questo possano non ripetersi più. Lo dobbiamo a Giulia, nel cui ricordo, e nel ricordo di tutte le donne uccise senza un perché, continueremo a lavorare stretti gli uni agli altri nel combattere la violenza di genere”.

L’Università di Padova: domani lutto, niente lezioni e bandiere a mezz’asta

L’Università di Padova, dove Giulia avrebbe dovuto discutere la sua tesi solo pochi giorni dopo l’omicidio, ha deciso di sospendere, in segno di lutto, le lezioni per tutta la mattina di domani. Nell’Ateneo saranno anche esposte le bandiere a mezz’asta per tutta la giornata.

Filippo Turetta e Giulia Cecchettin

Il Consiglio comunale dei ragazzi di Vigonovo chiede un parco per Giulia

Intanto continuano le iniziative per ricordare Giulia Cecchettin e il suo barbaro omicidio. La prima seduta in assoluto del Consiglio comunale dei ragazzi di Vigonovo, il paese dove viveva la ragazza, ha formulato la richiesta di intitolare a Giulia un parco con panchine rosse e fiori bianchi. I componenti del consiglio fanno parte delle classi medie della scuola De Gasperi di Vigonovo. Presenti il vicesindaco Luisa Sattin e l’assessore Eros Cacco. Ha portato il saluto anche il sindaco Luca Martello il quale ha sottolineato come il Consiglio comunale dei ragazzi sia un’esperienza educativa importante che può contribuire a formare cittadini responsabili e attivi, nonché a educare ai principi della democrazia e della partecipazione alla vita civile. Anche il vicesindaco Sattin ha espresso parole di elogio per i ragazzi sottolineando come questa sia «un’occasione preziosa per crescere come cittadini consapevoli dei loro diritti e per comprendere come funziona la cosa pubblica, dando valore alle loro aspirazioni e necessità».

Filippo in carcere con i genitori: le lacrime

Ieri l’assassino di Giulia, Filippo Turetta, ha ricevuto la visita dei genitori in carcere. L’incontro era già stato autorizzato per mercoledì scorso dal gip ma era saltato per la necessità di un supporto psicologico per Turetta e i suoi genitori in vista del faccia a faccia. A quanto trapela, si è trattato di un confronto molto emotivo, in cui sia il ragazzo che i genitori sarebbero più volti scoppiati a piangere. E lui li avrebbe abbracciati ringraziandoli per essere andati a trovarlo.

Filippo: “Amavo Giulia, la volevo per me. L’ho rincorsa e l’ho uccisa”

Durante l‘interrogatorio-fiume tenutosi il primo dicembre davanti al pm, durato nove ore mentre a Padova i medici legali stavano eseguendo l’autopsia sul corpo della ragazza, Turetta aveva affermato, come nelle dichiarazioni spontanee al gip, di voler “pagare e scontare la pena per le mie responsabilità di un omicidio terribile”. Il senso delle parole del 21enne è questo: “L’amavo, la volevo per me, non accettavo che fosse finita”. E poi avrebbe ammesso di averla inseguita: “Scappava da me, l’ho rincorsa e uccisa”.

Turetta non si dava pace per la fine della relazione con Giulia, che l’aveva lasciato la scorsa estate, e avrebbe provato in tutti i modi a recuperare il rapporto. La tormentava con continui messaggi e non la lasciava in pace, tanto che Giulia aveva confidato alle amiche il suo disagio, la sua ansia e il suo terrore, come provano alcuni messaggi audio esaminati dagli inquirenti: la ragazza voleva solo che Filippo uscisse dalla sua vita.

L’audio in cui Giulia confessa alle amiche di essere esasperata e di aver paura di Filippo

L’auto di Filippo arriverà in Italia dopo il 10 dicembre

“Quella sera mi è scattato qualcosa in testa, ho perso la testa, scappava da me, l’ho rincorsa e uccisa”, avrebbe detto Turetta al pm cercando di respingere l’ipotesi di una premeditazione e, in sostanza, descrivendolo come un delitto d’impeto.

L’interrogatorio di nove ore che si è tenuto davanti al pm di Venezia è stato per ora definito esaustivo e non ne sono stati programmati altri, anche se non è escluso che gli inquirenti possano avere, poi, la necessità di risentirlo.  La Fiat Grande Punto nera del 21enne, quella in cui ha caricato il corpo di Giulia dopo la lite, è ancora in Germania, dove era fuggito ed è stato arrestato: dovrebbe essere riportata in Italia dopo il 10 dicembre. Dentro l’auto è stato trovato un telefono: non si sa ancora se suo o di Giulia.

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