Il capogruppo e portavoce di “Insieme per Parona” denuncia l’insufficienza delle misure fin qui adottate e plaude all’impegno di Enrico Canna.
Parona Lomellina (Pavia) – Le emissioni di fumi e gli odori molesti provenienti dallo stabilimento della ditta Intals. fonderia di Parona Lomellina, nel Pavese, continuano a destare preoccupazione tra i residenti. La vicenda, che si trascina ormai da anni, è stata recentemente rilanciata dalle dichiarazioni di Enrico Canna, il quale ha denunciato la situazione delle emissioni incontrollate durante il caricamento dei forni. A fargli eco, l’intervento di Renato Soffritti, portavoce e capogruppo di “Insieme per Parona” che ha sottolineato l’urgenza di affrontare un problema che rischia di trasformarsi in una minaccia concreta per la salute pubblica.
Le testimonianze raccolte, corredate da fotografie e filmati, delineano secondo Soffritti un quadro allarmante: fumi visibili fuoriuscire dai tetti dell’impianto, accompagnati da forti miasmi che invadono l’aria. “Nonostante le ripetute segnalazioni al Comune, all’ARPA e all’ATS – denuncia il consigliere comunale -, le azioni concrete tardano ad arrivare, lasciando irrisolta una questione di primaria importanza per la qualità della vita e la sicurezza ambientale”.
Secondo quanto riportato, la Consulta Ambiente si è già attivata per monitorare la situazione, ma le misure adottate, comprese le prescrizioni tecniche legate all’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) concessa nel 2015, non sembrano aver prodotto gli effetti sperati.
Dal 2015, il Comune di Parona ha avviato una serie di iniziative, tra cui conferenze dei servizi e campagne di monitoraggio, con l’obiettivo di migliorare le emissioni dello stabilimento. Inoltre, l’amministrazione ha stanziato fondi per assumere un legale esperto in diritto ambientale, segno di un impegno istituzionale volto a tutelare la comunità. Tuttavia, come evidenziato da Renato Soffritti, tali sforzi si sono rivelati insufficienti per risolvere il problema alla radice.
Secondo Soffritti, l’unica speranza per una svolta concreta risiede nelle indagini avviate dalla Procura, che potrebbero portare a verifiche stringenti e a eventuali interventi correttivi o sanzionatori. La possibilità di coinvolgere le autorità giudiziarie rappresenta una prospettiva cruciale per restituire fiducia ai cittadini e garantire un futuro più sicuro per l’intera comunità. In prima linea nella battaglia per la salute e l’ambiente c’è Enrico Canna, che da anni si fa portavoce delle istanze dei residenti. Le sue denunce sono in linea con gli obiettivi annunciati dall’amministrazione comunale e mirano a ottenere giustizia per una situazione che non può più essere ignorata.