Fugatti ordina di uccidere l’orso che avrebbe ferito un turista: l’Oipa ricorre al Tar

L’organizzazione animalista: “Corsa contro il tempo: la legge provinciale ‘ammazzaorsi’ potrebbe essere incostituzionale”

Riceviamo e pubblichiamo

L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) apprende con sgomento dell’ennesima ordinanza di abbattimento dell’orso che ha ferito ieri agli arti, non gravemente un turista sul “Sentiero delle Cavre” a Dro. E ora si teme per la vita del plantigrado che potrebbe essere una mamma con tre cuccioli, come si legge nel provvedimento. Si attende solo il risultato dell’analisi genetica per dare il via alla caccia.

«Ci risiamo, scatta una corsa contro il tempo», afferma l’associazione. «Siamo di nuovo alle prese con uno spietato mandato di uccidere un orso che fa l’orso. Un’altra reazione “corpo a corpo”: l’unica risposta che sembra conoscere il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti che, invece di favorire e promuovere una serena convivenza con i plantigradi, vuole vedere morto un animale che ha attaccato in un contesto ancora non chiaro».

L’Oipa ha attivato il suo Ufficio legale che, in un probabile ricorso al Tribunale regionale di Giustizia amministrativa di Trento, rileverà tra l’altro come la legge provinciale “ammazzaorsi” sia oggetto di una procedura Pilot innanzi alla Commissione Europea e che potrebbe essere incostituzionale per violazione dell’articolo 9 della Carta costituzionale.

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