Indagini serrate della polizia portano all’arresto di due membri, mentre altri complici sono ancora in fuga dopo un’aggressione violenta e il furto di un cellulare.
Roma – Gli agenti della polizia di Stato del Commissariato Celio, a seguito di approfondite indagini coordinate dalla Procura della Repubblica hanno proceduto, all’esecuzione di un’ordinanza di applicazione della misura cautelare personale emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale, nei confronti di 2 persone, un uomo di 25 anni e una donna di 27 anni, gravemente indiziati del reato di rapina e lesioni personali per aver sottratto un cellulare a un uomo dopo averlo brutalmente aggredito, con calci e pugni, presso la fermata metro Piramide.
Sono ancora in atto attività investigative per risalire all’identità di altre due persone, presunte complici dei due arrestati, datesi repentinamente alla fuga.
L’indagine è scaturita dalla denuncia presentata dalla vittima, un uomo italiano di 31 anni, presso gli uffici del commissariato Celio. Qui la persona offesa ha riferito che la sera precedente, a fine giornata e di rientro presso la propria abitazione, si trovava in prossimità dei tornelli di ingresso della metro Piramide quando all’improvviso è stato circondato da più persone, le quali, al solo fine di asportargli il cellulare, lo hanno aggredito violentemente con calci e pugni alla testa. A seguito di questa aggressione l’uomo ha perso conoscenza ed è stato soccorso da un passante e da un addetto alla vigilanza della stazione metro e trasportato presso l’Ospedale San Giovanni dove è stato ricoverato al reparto di chirurgia.
A seguito delle immediate indagini avviate dagli investigatori e grazie alla disamina delle immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza presenti presso la stazione metro, è stato possibile notare i 4 aggressori, 3 uomini e una donna, tutti vestiti di scuro, mettere in atto la loro azione violenta, con un metodo probabilmente collaudato. Dapprima si erano avvicinati alla vittima, circondandola, poi all’improvviso uno di loro aveva tagliato la strada al 31enne e simulato una scivolata, senza che ci fosse stato un contatto a generarla, e da qui c’era stata l’aggressione e la successiva sottrazione del cellulare.
La visione delle immagini ha permesso quindi di risalire all’identità di due degli autori.
La Procura inquirente, con gli elementi di prova raccolti, ha chiesto al giudice per le indagini preliminari del tribunale l’emissione di una misura cautelare nei confronti degli indagati. Il GIP ha accolto tale richiesta ed ha emesso a carico dell’uomo la misura cautelare degli arresti in carcere e per la donna la misura cautelare degli arresti domiciliari.