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Fu massacrato dai compagni di cella: Alberto Scagni si risveglia dal coma

L’uomo, 42 anni, è stato condannato a 24 anni e mezzo di carcere per aver ucciso la sorella Alice. Il 22 novembre è stato aggredito da due detenuti maghrebini.

Genova – Alberto Scagni, il detenuto condannato a 24 anni e 6 mesi di reclusione per l’omicidio della sorella Alice, è uscito dal coma farmacologico. L’uomo, 42 anni, era stato massacrato di botte la sera del 22 novembre scorso da due detenuti magrebini suoi compagni di cella nel carcere di Valle Armea a Sanremo (Imperia). I due sono poi stati trasferiti su decisione del tribunale in due diverse strutture penitenziarie. In seguito all’aggressione, Scagni è stato operato due volte al viso per una frattura multipla del naso e una alla laringe.

Alice era stata uccisa dal fratello con 24 coltellate il 1 maggio 2022 sotto la sua abitazione di Quinto, nel levante di Genova. Aveva 34 anni e il delitto era avvenuto a seguito di una lite.

Secondo quanto si apprende, il primario di Rianimazione di Asl 1 ha aperto una “finestra neurologica”, che consiste nella momentanea interruzione della sedazione in infusione continua. In questo modo si può valutare lo stato neurologico e “successivamente passare a un eventuale svezzamento dalla ventilazione meccanica”. Scagni si è quindi risvegliato e ha eseguito ordini semplici, ma non è ancora nelle condizioni di essere estubato. È stato sottoposto a un’ecografia dell’addome, che ha evidenziato risultati nella norma.

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