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Frode nel settore alimentare: il formaggio “Bitto” è contraffatto

Eseguite perquisizioni e sequestri a tutela del patrimonio agroalimentare italiano, segnatamente del formaggio “Bitto” D.O.P., nei confronti di imprenditori agricoli valtellinesi.

Sondrio – La procura della Repubblica del capoluogo lombardo, da alcuni mesi, ha avviato una intensa attività d’indagine scaturita da alcuni indizi di contraffazione del formaggio “Bitto”, notoriamente dalle origini storiche e tradizionali molto radicate nel territorio della Valtellina, dunque a tutela dell’importante patrimonio agroalimentare italiano.

L’attività di controllo preventivo e quella di perseguimento di eventuali reati commessi da pochi produttori iscritti al circuito della DOP Bitto garantisce, soprattutto, la preservazione della fama e della reputazione del prodotto, la quale passa anche attraverso la repressione della concorrenza sleale perpetrata da chi mira a sfruttare la fama del prodotto DOP senza rispettarne le onerose regole di produzione.

Grazie alle prime indagini (perquisizioni, sequestri ed accertamenti tecnici, acquisizioni documentali) risalenti al 2022, i funzionari dell’ICQRF (Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari, dipartimento del Ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delleforeste) avevano acquisito i primi indizi di contraffazione del formaggio “Bitto D.O.P.“, che avveniva con la somministrazione di mangime in quantitativi eccedenti (talvolta, la difformità ha riguardato anche la qualità) rispetto a quanto previsto dal Disciplinare di produzione.

Per tali ragioni, all’esito di approfondimenti e della acquisizione di riscontri, la procura della Repubblica ha disposto ulteriori 7 perquisizioni, che sono state eseguite nella mattinata odierna presso domicili e sedi delle aziende di diversi imprenditori agricoli valtellinesi iscritti nel circuito di produzione del formaggio a denominazione tutelata “Bitto“, delegando gli ispettori dell’ICQRF Lombardia e gli uomini del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Sondrio. Grazie alle perquisizioni, è stata rinvenuta e posta sotto sequestro importante documentazione contabile ed extracontabile utile alla ricostruzione del sistema fraudolento, in coerenza e in parte anche ad integrazione degli elementi probatori già acquisiti dalla polizia giudiziaria delegata.

Le perquisizioni nell’azienda agricola.

I risultati operativi confermano l’importanza del sistema dei controlli antifrode nel settore agroalimentare affidato all’ICQRF Lombardia, organo di polizia giudiziaria di alta professionalità, incardinato nel Ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste che, grazie alle specifiche competenze tecniche e investigative, dispone di strumenti idonei al perseguimento degli illeciti nel settore delle denominazioni di origine protetta. Gli elementi raccolti confermano, inoltre, l’importanza anche in questa indagine del ruolo della Guardia di Finanza, forza di polizia a competenza generale, dotata di elevata professionalità e specifiche competenze in materia economico-finanziaria.Il procedimento penale è in fase di indagine preliminare.

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