Frode da 7 milioni di euro sui “Bonus facciate”

Scoperti lavori mai eseguiti e cantieri retrodatati per ottenere indebite agevolazioni fiscali: indagato un imprenditore edile.

Palermo – I finanzieri del Comando Provinciale hanno diffuso un decreto di sequestro preventivo emesso dal GIP presso il Tribunale, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di un noto imprenditore edile, per un importo complessivo di oltre 3,5 milioni di euro. Il provvedimento è stato disposto al culmine di un’articolata indagine in materia di fittizi interventi di riqualificazione edilizia condotta dal Nucleo di Polizia economico-finanziaria sotto l’egida e il costante coordinamento dell’Autorità Giudiziaria.

A dare il via agli accertamenti è stato un esposto presentato dalla proprietaria di un immobile sito in un condominio della città in cui si evidenziavano talune irregolarità nei lavori di ristrutturazione della facciata dello stabile condominiale. Di qui l’avvio di un’approfondita attività investigativa che si è sviluppata attraverso la consultazione di banche dati, la disamina di copiosa documentazione tecnica acquisita presso il Comune, l’esecuzione di molteplici sopralluoghi presso i cantieri e l’escussione di oltre 30 amministratori di condomini.

All’esito delle attività è stato possibile appurare la totale o parziale assenza dei lavori, nonché la carenza della documentazione a supporto degli stessi, giungendo a quantificare in circa 7 milioni di euro l’ammontare complessivo dei “bonus facciate” inesistenti. In alcuni casi, in particolare, nonostante la Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata (C.I.L.A.) sia stata trasmessa agli Enti competenti nel 2022, la consegna del cantiere con contestuale avvio dei lavori è stata retro-datata al 30 dicembre del 2021, in modo da non perdere il diritto alla detrazione nella misura del 90%.

Sono in corso le attività di perquisizione presso l’azienda e gli altri luoghi nella disponibilità del legale rappresentante della società di costruzioni, allo stato indagato per i reati di indebita compensazione di crediti e di truffa aggravata volta al conseguimento di erogazioni pubbliche.
La presente attività di servizio, svolta in stretta sinergia con la Procura della Repubblica, si inserisce nel quadro delle linee strategiche dell’azione del Corpo, a contrasto delle frodi in materia di agevolazioni fiscali concesse a sostegno di famiglie e imprese, a tutela della legalità economico-finanziaria del Paese.