Frode “carosello” sull’Iva del pellet, sgominata banda a Catanzaro

Il sodalizio criminale operava tra Italia ed Estonia. Sequestrati dalla Gdf beni e denaro per oltre 1,2 milioni di euro.

Catanzaro – Tredici persone, tre delle quali di nazionalità ucraina, sono state sottoposte a misura cautelare, accusate di associazione per delinquere finalizzata all’evasione dell’Iva e frode fiscale. Il sodalizio, scoperto dalla Guardia di Finanza di Catanzaro, operava attraverso la classica “frode carosello” condotta con società “cartiere” operanti nel commercio del pellet da riscaldamento, mettendo a segno un profitto di oltre 1,2 milioni di euro ed evadendo, in 5 anni, Iva per 3 milioni e mezzo di euro.

I truffatori hanno immesso sul mercato 41 mila tonnellate di pellet a prezzi stracciati, compromettendo la libera concorrenza

L’operazione delle Fiamme Gialle, chiamata “Tundra Baltica”, hanno consentito di delineare i contorni dell’associazione per delinquere a carattere transnazionale finalizzata all’evasione dell’IVA che operava nel settore della commercializzazione del pellet attraverso la realizzazione di una “frode carosello”. L’associazione si avvaleva di una società di diritto estone e di due società “filtro” catanzaresi gestite da un ucraino, queste ultime utilizzate come mere “cartiere” (soggetti senza reale struttura che si sottraggono ai debiti erariali), le quali emettevano fatture per operazioni inesistenti utilizzate da 15 acquirenti con sede in Calabria, Sicilia e Lombardia.

Il sodalizio criminale avrebbe evaso l’Iva, dal 2016 al 2021, per circa 3,5 milioni di euro, immettendo sul mercato quasi 41 mila tonnellate di pellet, pari a oltre 1500 container di prodotto combustibile di alta qualità, a prezzi altamente concorrenziali, con un risparmio medio del 16% per tonnellata. Rilevante il danno, sia per l’Erario che per gli imprenditori onesti.

Per tre soggetti sono stati disposti gli arresti domiciliari e il divieto di esercitare attività d’impresa per dodici mesi; per gli altri dieci indagati è stata prevista la misura interdittiva del divieto di esercitare attività d’impresa per dodici mesi. Contestualmente, le Fiamme Gialle hanno provveduto al sequestro preventivo di disponibilità finanziarie e beni per un valore complessivo di oltre 1,2 milioni di euro, quale profitto dei reati ipotizzati. Sequestrate anche le due società “cartiere” utilizzate dall’associazione. Il sequestro fa seguito a quello già disposto d’urgenza dalla Procura della Repubblica di Catanzaro ed eseguito dalle Fiamme Gialle il 16 marzo 2021 per 2,3 milioni di euro.

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