Fotovoltaico col trucco per spillare contributi pubblici

Maxi sequestro di 100 milioni di euro nei confronti di 61 privati proprietari di impianti per l’energia alternativa.

Roma – I finanzieri dei Comandi provinciali hanno dato esecuzione al decreto di sequestro per complessivi 99.096.751,34 euro emesso dal presidente della sezione giurisdizionale per il Lazio della Corte dei Conti su richiesta della Procura Regionale per il Lazio della Corte dei Conti nei confronti di 61 privati, indebiti percettori – in qualità di rappresentanti legali di 49 società titolari di altrettanti impianti solari fotovoltaici – di contributi pubblici per la produzione di energia elettrica erogati dal Gestore dei Servizi Energetici – G.S.E. S.p.A..

Nel corso delle investigazioni erariali – delegate dalla Procura Regionale presso la Sezione Giurisdizionale della Corte dei conti per il Lazio e inizialmente oggetto di indagini penali nel cui ambito erano state accertate violazioni nell’ottenimento di incentivi statali per la produzione di energia elettrica da fonte solare mediante la realizzazione di impianti fotovoltaici su terreni agricoli siti nella regione Basilicata – i finanzieri hanno appurato che gli impianti beneficiari dei contributi statali erano stati costruiti in assenza di idoneo titolo giuridico autorizzativo e che i responsabili avevano anche ricorso all’artato frazionamento dei terreni e a prestanome.

A fronte dei profili di pregiudizio erariale emersi, i finanzieri hanno segnalato all’Autorità Giudiziaria contabile un nocumento erariale pari ad Euro 99.096.751,34, corrispondente al quantum degli incentivi pubblici erogati da G.S.E. S.p.A. e indebitamente percepiti, dalle società titolari degli impianti fotovoltaici.

Per tale nocumento sono stati ritenuti responsabili a titolo doloso 61 soggetti nei cui confronti è stato notificato l’invito a dedurre e operato, su tutto il territorio nazionale, il sequestro conservativo ante causam dei beni mobili, immobili, disponibilità finanziarie e partecipazioni societarie, fino alla concorrenza del danno constatato.

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