Follia a Pescara: muore in ospedale, in 40 assaltano Oncologia e minacciano i medici

Incredibile episodio al Santo Spirito: reparto trasformato in un campo di battaglia. La salma trasferita in obitorio solo grazie alle forze dell’ordine.

Pescara – Mattina di (ormai purtroppo ordinaria) follia all’Ospedale Santo Spirito di Pescara, dove una quarantina di persone, uomini e donne, hanno fatto irruzione nel reparto di Oncologia e preso d’assalto i corridoi insultando e minacciando pesantemente medici e infermieri. Drammatico il bilancio, degno di un campo di battaglia: come riporta il quotidiano Il Messaggero, il raid ha lasciato porte divelte, tavoli ribaltati e suppellettili gettate a terra. Solo l’intervento delle forze dell’ordine ha consentito di riportare la calma e ha permesso il trasferimento della salma in obitorio.

A scatenare il caos la morte di un 60enne, ricoverato in Oncologia per una grave patologia. Appresa la notizia, i parenti – una quarantina in tutto – hanno forzato le porte e sono entrati nel reparto, scatenando un putiferio. A nulla è servito l’intervento della guardia giurata in servizio che, constatata l’inferiorità numerica in quella che di fatto si stava configurando una vera e propria battaglia, ha dovuto chiamare le forze dell’ordine. Quindi l’arrivo della squadra volante della questura e poi dei carabinieri ha riportato con fatica la calma. La salma del paziente deceduto è stata quindi scortata fino all’obitorio.

medici aggressioni
Le aggressioni al personale sanitario sono una vera e propria emergenza (Depositphoto)

Quella di Pescara non è che l’ultima di una serie inaudita di violenze ai danni di medici, infermieri e operatori sanitari. Continue aggressioni, verbali e anche fisiche, in quella che sta ormai diventando un’emergenza quotidiana, tale da spingere i sindacati a chiedere l’intervento del governo e il ministro Schillaci a prendere in considerazione lo studio di misure eccezionali, tra le quali l’arresto in flagranza di reato, anche differito, per chiunque attenti all’incolumità del personale medico. Nei giorni scorsi, per non citarne che alcuni, si sono verificate ben tre attacchi al personale medico nel Foggiano, costringendo il direttore del Policlinico di Foggia a ventilare l’idea di chiudere il pronto soccorso.

Ieri 13 settembre è stata la volta di una dottoressa del Pronto Soccorso dell’Umberto I di Nocera (Salerno), aggredita da una paziente e da una familiare, presa a calci e pugni costringendo la polizia a intervenire. L’Asl ha sporto denuncia, mentre la dottoressa è in stato di shock. E oggi ulteriori gravi episodi di violenza si sono registrati a Genova, Bolzano e Reggio Calabria.

“Condanno fermamente l’odioso atto di violenza perpetrato da un gruppo di circa quaranta persone a danno degli operatori sanitari, dei pazienti e del patrimonio del reparto di Oncologia dell’Ospedale di Pescara – ha dichiara il direttore generale della Asl di Pescara Vero Michitelli. – Un reparto come l’Oncologia, dove la fragilità e la speranza convivono, non avrebbe mai dovuto essere teatro di un’aggressione così vile e gratuita. I nostri operatori, medici, infermieri e operatori socio sanitari, si dedicano quotidianamente alla cura dei pazienti con la massima professionalità e umanità. Vedere il loro impegno e la loro dedizione così brutalmente disprezzati mi riempie di sdegno e indignazione”.

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