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Follia a 18 anni: prende a pugni la compagna poi brucia un’auto

Un’autentica furia quella del giovane uomo che, dopo aver malmenato la propria ragazza, dato fuoco all’auto della nonna della stessa, aggredito alcuni parenti della vittima ha distrutto alcune porte della caserma.

Trapani – I carabinieri della compagnia di Mazara del Vallo e gli agenti della polizia di Stato del locale commissariato hanno arrestato, per i reati di danneggiamento aggravato e resistenza a pubblico ufficiale, un giovane mazarese appena maggiorenne con precedenti di polizia.

Il 18enne avrebbe commesso in poco tempo una serie di reati, concatenati tra loro, iniziati con una furibonda lite avuta con la giovane compagna con la quale lo stesso conviveva a casa della nonna di lei.

Un primo intervento, gestito dal personale del commissariato di Mazara del Vallo, ha documentato dei maltrattamenti nei confronti della giovane donna ricorsa alle cure mediche presso il locale nosocomio dopo le lesioni riportate. Lasciata l’abitazione il ragazzo, tramite del liquido infiammabile, avrebbe dato fuoco all’auto della nonna della compagna che poco prima si era interposta in difesa della nipote.

Dopo pochi minuti dal grave danneggiamento dell’auto lo stesso avrebbe minacciato ed aggredito unitamente ad altri tre soggetti, in fase di identificazione, lo zio della ragazza rapinandolo del telefono cellulare.

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Il giovane è stato trattenuto a fatica da numerosi agenti

Durante le procedure di sequestro del telefono cellulare, asportato in precedenza alla vittima, il 18enne è andato in escandescenza minacciando di morte gli operanti e provando ad aggredirli. Immediatamente bloccato è stato trasportato presso il comando compagnia carabinieri di Mazara del Vallo dove, in attesa di essere sottoposto alle procedure di identificazione, lo stesso, in evidente stato di alterazione psicofisica, avrebbe provocato, con calci e pugni, ingenti danni ad alcune porte dello stabile della caserma. L’uomo è statao, pertanto,  tratto in arresto e sottoposto alla custodia cautelare in carcere come disposto a seguito dell’udienza di convalida.

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