Folla di bagnanti per il ritorno in mare della tartaruga Venus

Sulla spiaggia del lido “Mari giù” di Cetraro, accompagnata dalla capitaneria di porto locale e dai militari delle Fiamme gialle di Vibo Valentia, è tornata in mare “Venus”, la tartaruga Caretta caretta salvata a fine giugno.

Vibo Valentia – Tra la curiosità e l’entusiasmo dei numerosi bagnanti, presenti sulla spiaggia, è tornata in mare “Venus”, un esemplare adulto di Caretta caretta. La tartaruga era stata rinvenuta, circa tre settimane fa dai finanzieri del Reparto operativo aeronavale di Vibo Valentia della Guardia di Finanza, catturata da un palangaro illegale al largo di Longobardi, sbarcata a Cetraro (CS) e conferita al Centro di recupero tartarughe marine M.A.R.E. Calabria di Montepaone (CZ), con la collaborazione della capitaneria di porto di Cetraro.

L’esemplare che presentava l’amo tra la cavità orale e l’esofago con la lenza che fuoriusciva dalla ranfoteca, dopo le primissime cure fornite dal dott. Santoro del Servizio veterinario dell’ASP di Cosenza, è stato ospedalizzato, sottoposto ad operazione chirurgica, curato e monitorato dal personale sanitario del Centro recupero fino al suo rilascio in mare.

L’operazione di reintroduzione in mare della tartaruga.

Venus”, una femmina adulta quasi pronta per la deposizione delle uova, è stata affidata alle cure del medico veterinario del centro recupero, la dott.ssa Antonella Giglio la quale, dopo averla operata, l’ha monitorata ecograficamente fino al giorno della liberazione, al fine di garantirne il rientro in acqua in salute nel più breve tempo possibile per la prima deposizione. Tra qualche giorno “Venus” deporrà le uova su una spiaggia in prossimità del punto in cui è stata ritrovata dai finanzieri, che è la stessa spiaggia in cui anche lei è nata.

L’amo rimosso dalla gola della tartaruga.

Questa volta – ha dichiarato la dott.ssa Giglio – grazie all’intervento tempestivo dei finanzieri della stazione navale di Vibo Valentia con la collaborazione della capitaneria di porto di Cetraro, è stato possibile salvare l’esemplare, garantendo il corretto percorso sanitario previsto dalla Rete Regionale Spiaggiamenti ed evitando conseguenze letali non solo per l’animale ferito ma anche per tutti i suoi piccoli.

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