Firenze, si cerca ancora l’ultimo disperso. “Il problema è abbinare i nomi ai corpi”

Nessuna traccia di Bouzekri Rachimi, sepolto dalle macerie. Il procuratore: “Resti in condizioni drammatiche, difficile identificarli”.

Firenze – Continuano senza sosta le ricerche del corpo dell’ultimo operaio disperso, ancora sotto le macerie del supermercato Esselunga dopo il tremendo crollo avvenuto venerdì scorso nel cantiere di via Mariti a Firenze. Si tratta di Bouzekri Rachimi, 56 anni, marocchino. Quattro le vittime di cui sono stati recuperati i corpi tra venerdì e sabato, tre invece i feriti.

Intanto incominciano ad emergere le prime forti “criticità” dopo le prime verifiche effettuate sul cantiere di via Mariti. Secondo il procuratore capo di Firenze Filippo Spiezia pare che per alcuni degli operai stranieri “vi fosse una condizione di irregolarità circa la loro presenza sul territorio nazionale”; “diverso è il discorso per quanto riguarda le posizioni contrattuali e quant’altro”, che saranno oggetto di successivi accertamenti. Spiezia fa riferimento agli accertamenti che “si sono limitati a un dato di mera corrispondenza tra la posizione di queste persone e il rispetto delle norme sull’ingresso nel territorio nazionale”.

Sulla dinamica del crollo nel cantiere di via Mariti “è prematuro dire qualcosa” ma “il dato molto empirico che ci siamo fatti da un primo sopralluogo è che vi fossero diverse criticità, che abbiamo constatato nel momento in cui ci siamo portati nel cantiere”, ha detto Spiezia nell’incontro con i media senza voler aggiungere altro rispetto alle condizioni del cantiere.

Drammatica la situazione per quanto riguarda l’identificazione delle salme. I nomi delle vittime si conoscono: si tratta di Luigi Coclite, 60 anni, abruzzese trapiantato in provincia di Livorno, di Mohamed Toukabri, 54 anni, tunisino, e dei marocchini Mohamed El Ferhane, 24 anni, e Taoufik Haidar, 45 anni. Il problema è di abbinare i nomi ai corpi, quindi si è iniziata anche una complessa attività di identificazione su ciò che resta di questi poveri operai, che sono stati travolti da strutture imponenti per peso e cemento”, ha detto ancora il procuratore Spiezia aggiungendo che l’identificazione legale dei cadaveri del cantiere di via Mariti “è stata avviata con l’ausilio di esperti e richiede competenze specifiche, anche di tipo genetico perché questi corpi sono davvero in condizioni drammatiche“.

I Vigili del fuoco la notte scorsa hanno rimosso la trave (vedi il video qui sotto) che ha ceduto provocando il crollo a catena dei solai. Un intervento resosi necessario in quanto, da quanto appreso, la trave si muoveva. Una volta rimossa sono potute riprendere le ricerche del disperso.

Sull’accaduto la Procura di Firenze ha aperto un fascicolo per crollo colposo e omicidio colposo plurimo. Intanto l’Asl fa sapere che il 12 gennaio era stata condotta una verifica in cantiere, ma “non aveva dato luogo a rilievi. Ce ne erano state altre precedenti perché c’è una sistematicità di controllo molto frequente”, ha detto Renzo Berti, direttore del dipartimento prevenzione dell’Asl Toscana Centro. “In generale – ha aggiunto Berti – i subappalti sono uno strumento che consente di realizzare una maggiore efficienza delle attività e anche una maggiore rapidità di svolgimento. Non è detto che il subappalto in sé sia il male, può accadere che ci sia subappalti fatti con un criterio non adeguato. Ma su questo non abbiamo rilevato niente. Secondo quanto appreso la prossima verifica dell’Asl sarebbe stata in programma a marzo.

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