Firenze – Scoperta una “grow room” con tantissime piante illegali

I carabinieri fiorentini mettono fuori gioco uno spacciatore che coltivava cannabis: sequestrati oltre 400 grammi e 80 piante.

Firenze – I carabinieri della Compagnia di Firenze Oltrarno hanno tratto in arresto in flagranza di reato un 47 enne italiano, indagato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

In particolare, nel corso di un servizio congiunto svolto dalle Stazioni di Bagno a Ripoli e Firenze Ricorboli, finalizzato all’individuazione e contrasto di una possibile attività di spaccio in corso nel comune di Bagno a Ripoli, i militari dell’Arma avevano modo di accertare che in una abitazione poteva essere in corso attività di vendita di stupefacenti e, dopo aver verificato strani movimenti di soggetti che entravano e uscivano rapidamente dalla casa individuata, decidevano di procedere ad una perquisizione domiciliare.

Nel corso dell’atto di P.G. i militari da subito individuavano numerosi barattoli in vetro e plastica custoditi nelle varie stanze della casa, tutti contenenti sostanza stupefacente del tipo marijuana. Giunti nel piano seminterrato venivano poi rinvenuta una coltivazione di piante della stessa sostanza, suddivise in piccole serre indoor, cosiddette grow room, dove erano installate strumentazioni per la corretta illuminazione delle piante.

Nel corso della perquisizione venivano pertanto rinvenuti un totale di oltre 400 gr. di marijuana e più di 80 piante della stessa sostanza, oltre a materiale vario per la suddivisione e confezionamento in dosi. Lo stupefacente veniva pertanto recuperato e sottoposto a sequestro, in attesa che vengano svolte le relative analisi e si possa procedere alla successiva distruzione.

Il soggetto veniva condotto presso la Stazione di Bagno a Ripoli dove, all’esito degli accertamenti eseguiti, veniva dichiarato in stato di arresto per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e, su disposizione della locale A.G., ristretto presso la propria abitazione, in regime di arresti domiciliari, in attesa del rito direttissimo.

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