Ricorre oggi il 45° anniversario della morte dell’appuntato delle Guardie di pubblica sicurezza Fausto Dionisi, Medaglia d’oro al Valore civile, vittima degli eversivi di Prima Linea.
Firenze – Questa mattina, il questore della provincia di Firenze Maurizio Auriemma, in rappresentanza del Capo della Polizia, alla presenza del prefetto di Firenze Francesca Ferrandino, e delle autorità locali, ha deposto nel luogo dell’agguato una corona di alloro, in ricordo dell’Appuntato.
Subito dopo è stata celebrata una messa in suffragio del poliziotto dal cappellano della Polizia di Stato di Firenze Luigi Innocenti, presso la chiesa di San Giuseppe, alla presenza di una rappresentanza del personale della Polizia di Stato della provincia e dei familiari di Dionisi. La commemorazione è poi terminata presso la tomba dell’appuntato, dove sono stati deposti dei fiori.
Originario del Viterbese e in servizio presso la questura del capoluogo toscano, Dionisi perse la vita a soli 24 anni, lasciando la moglie e una figlia piccola, durante una sparatoria avvenuta il 20 gennaio 1978 a Firenze in via della Casine, a seguito di una tentata evasione di alcuni detenuti del carcere della Murate, organizzata, secondo le indagini del tempo, da un’organizzazione eversiva.
Nel 1979 gli è stata conferita la Medaglia d’oro al Valor civile con la seguente motivazione:
“Portatosi unitamente ad altri militari nei pressi di un carcere ove era stato segnalato un autofurgone rubato, notati alcuni individui in atteggiamento sospetto, li affrontava decisamente, al fine di identificarli. Colpito a morte dal proditorio ed improvviso fuoco dei malviventi immolava la vita ai più nobili ideali di giustizia ed alto senso del dovere”.
Nel 2010 è stata riconosciuta a Dionisi anche la Medaglia d’oro di Vittima del terrorismo “Per gli alti valori morali espressi nell’attività prestata presso l’amministrazione di appartenenza e per i quali, a Firenze, il 20 gennaio 1978, venne ucciso, a seguito di un’azione terroristica operata dal gruppo eversivo Prima Linea”.
Il suo sacrificio è ricordato sia nella sede della Questura, in cui già da alcuni anni una sala riunioni è stata dedicata a lui, e sia sul Lungarno della Zecca Vecchia, a circa duecento metri dal luogo del triste evento, dove una caserma, sede dei neo-agenti della Polizia di Stato e del commissariato San Giovanni, porta il suo nome, simbolo per le nuove generazioni di altissimo senso del dovere.