I finanzieri di Prato hanno riscontrato anche l’evasione delle tasse per circa un milione di euro.
Prato – Finte assunzioni e matrimoni di comodo per ottenere permessi di soggiorno. A scoprire il tutto sono stati i finanzieri di Prato, che con un’approfondita indagine hanno individuato l’esistenza di una ditta, gestita da quattro professionisti ora nei guai, che ha avuto alle proprie dipendenze, nel tempo, ben 124 persone assunte “fittiziamente” in prossimità della scadenza del permesso di soggiorno.
Il promotore di queste assunzioni ha evaso, con la complicità di 9 persone, le tasse attraverso il meccanismo delle cosiddette imprese “apri e chiudi”. Il debito accumulato, e mai versato, nei confronti dell’erario ammonta a circa un milione di euro.
Durante le indagini i finanzieri di Prato hanno scoperto anche un’organizzazione specializzata in “matrimoni di comodo” tra italiani “compiacenti” e donne di nazionalità straniera al solo scopo di permettere a queste ultime, dietro pagamento di 5 mila euro, di richiedere il rilascio dell’agognato permesso di soggiorno.
Nel mirino, infine, anche la presentazione delle domande di “sanatoria” per la regolarizzazione di lavoratori stranieri impegnati come braccianti agricoli, colf o badanti che all’entrata in vigore del provvedimento nel 2020, si trovavano sul territorio nazionale senza averne titolo.
Al termine delle indagini delle Fiamme gialle pratesi sono quindi 97 le persone rinviate a giudizio perché coinvolte, a vario titolo, nei reati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte.